
Conclusa la stagione europea, la Formula 1 torna a viaggiare lontano dal Vecchio continente per l’ultimo terzo del campionato. La prima tappa è a Baku, la Città dei Venti dove si gareggia su uno dei circuiti più assurdi del campionato: mezzo Monte Carlo e mezzo Monza. Velocità folli, da record, e parti del tracciato strettissime. Occhio agli orari: la gara scatta alle 13 (e Race Anatomy alle 16.15)
La McLaren potrebbe conquistato il titolo Mondiale Costruttori questo fine settimana. Al momento ha 617 punti, ben 337 di vantaggio sul primo inseguitore, la Ferrari. Dopo il GP Azerbaigian resteranno da disputare 7 GP e 3 Sprint, ovvero ciascun team potrà ottenere un massimo di 346 punti (301 dai GP e 45 dalle Sprint). Pertanto se domenica la McLaren ottenesse la vittoria e il 3° posto sarebbe aritmeticamente su
- La capitale dell’Azerbaigian è il più grande agglomerato urbano che si affaccia sul Mar Caspio nonché di tutta la regione del Caucaso e ospita un Gran Premio dal 2016 (con la sola eccezione dell’anno 2020). Curiosamente, la prima edizione aveva la denominazione di Gran Premio d’Europa, pur essendo l’Azerbaigian geograficamente collocato in Asia.
- Secondo i tecnici del gruppo Brembo il Baku City Circuit da 6.003 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
- In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 perché i freni sono utilizzati 12 volte al giro per quasi 20 secondi e mezzo, pari ad un quinto di gara.
- Ben 7 le frenate della categoria Hard, 2 Medium e 3 Light. Le 88,6 tonnellate che ciascun pilota esercita sul pedale del freno al via al traguardo sono il massimo stagionale.
- La curva più dura del Baku City Circuit per l’impianto frenante è la 1: le monoposto vi arrivano a 329 km/h e scendono a 119 km/h in 2,12 secondi durante i quali percorrono 108 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 5 g, identico alla curva 3, ma il carico che esercitano sul pedale del freno è superiore, 176 kg. La potenza frenante è invece di 2.758 kW.
- Baku impone un compromesso difficile: c’è infatti bisogno di carico aereodinamico per uscire bene dalle curve lente del primo e del secondo settore, ma bisogna evitare di risultare vulnerabili nel lungo e velocissimo tratto finale.
- L’asfalto, percorso per tutto l’anno dalle vetture degli automobilisti azeri, di solito offre un grip inferiore rispetto ai circuiti permanenti e favorisce il fenomeno del graining.
- Baku propone due zone DRS – una nella parte iniziale dopo curva 2 e la seconda sul rettilineo principale – ma a rendere imprevedibile il risultato finale contribuisce soprattutto la Safety Car, che nelle otto corse di Formula 1 disputate qui è entrata in gioco per ben dieci volte per un totale di 45 giri sui 459 totali (il 9,8% dei giri percorsi dal 2016 a questa parte).
- Il circuito di Baku è lungo 6,003 chilometri e si snoda fra la parte antica e quella più moderna della capitale azera. Ci sono 20 curve, alcune delle quali ad angolo retto.
- Il rettilineo principale è molto ampio e consente almeno a tre vetture di correre affiancate; al contrario, ci sono tratti nella parte vecchia della città in cui la carreggiata è larga solo sette metri, come alla curva 8, il punto più angusto.
- Come sempre accade su questo tipo di tracciato, il margine d’errore per i piloti è minimo e una sbavatura può essere pagata a caro prezzo. Ne consegue anche che le neutralizzazioni – in qualifica e in gara – possano essere frequenti.
- Anche la velocità è un parametro che varia tantissimo a Baku. Qui è stato stabilito il primato non ufficiale della massima velocità di punta (378 km/h) in un evento di Formula 1 da Valtteri Bottas nelle qualifiche del 2016 ma, allo stesso tempo ci sono tratti tortuosi che si percorrono a circa 60 km/h. Ciò complica il lavoro per le squadre in termini di definizione del carico aerodinamico, che deve raggiungere il compromesso più efficace per rendere competitiva la vettura sia in qualifica che in gara.
- La Pirelli ha scelto per il Gran Premio dell’Azerbaigian la terna di mescole più morbida della gamma 2025, uno step quindi più soft rispetto allo scorso anno. Torna infatti in pista la C6 come Soft – si era già vista a Imola, Monaco e Montreal – mentre la C5 sarà la Medium e la C4 la Hard.
- Su una pista cittadina dove i livelli di grip e usura sono molto bassi mantenere la stessa selezione del 2024 avrebbe inevitabilmente indirizzato la strategia verso una sola sosta mentre almeno così, anche alla luce del fatto che la gamma di quest’anno patisce in maniera molto minore il fenomeno del graining– si può aprire anche una possibilità per le due soste.
- Peraltro, l’esperienza di quest’anno – a Monza l’ultimo esempio – dimostra che le squadre e i piloti hanno sviluppato una grande capacità di gestione degli pneumatici tanto che sarà comunque difficile vedere strategie molto differenziate. Pur essendo un circuito cittadino, il tracciato di Baku presenta alcuni rettilinei molto lunghi dove si raggiungeranno velocità molto elevate, esercitando così importanti carichi verticali sui pneumatici.
- Nel 2024 la C4 (Medium) fu la mescola scelta dalla maggior parte dei piloti (14) per il primo stint mentre gli altri optarono per la C3 (Hard).
- Nelle prime cinque file della griglia solamente Norris (McLaren) e Albon (Williams) optarono per la mescola più dura.
- La strategia prescelta da tutti fu quella su una sosta. Chi si fermò due volte lo fece o per causa di forza maggiore (foratura) nel caso di Stroll o per guadagnare il punto extra per il giro più veloce (Verstappen).
- Lo stint più lungo fu quello di Pierre Gasly (50 giri con le Hard), che si fermò al penultimo giro per completare la corsa su un set di Soft.
Leclerc è il re della pole a Baku
- Otto Gran Premi si sono svolti sulle rive del Mar Caspio e ci sono stati sette vincitori diversi. L’unico a concedere il bis è stato il messicano Sergio Perez, primo con la Red Bull nel 2021 e nel 2023.
- La squadra di Milton-Keynes è la più vincente, avendo trionfato anche nel 2017 con Daniel Ricciardo e nel 2022 con Max Verstappen. Tre i successi della Mercedes (Rosberg nel 2016, Hamilton nel 2018, Bottas nel 2019) mentre la McLaren ha vinto con Oscar Piastri la gara dello scorso anno.
- Se c’è un grande equilibrio sul gradino più alto del podio, a Baku c’è un indiscusso re delle qualifiche: Charles Leclerc. Il monegasco è stato il più veloce quattro volte consecutive, dal 2021 al 2024, anche quando aveva vetture sulla carta non competitive per la pole.
- Gli altri piloti che sono riusciti a partire al palo sono stati Rosberg (2016), Hamilton (2017), Vettel (2018) e Bottas (2019).
- In termini di piazzamenti sul podio, Perez è primo (5), seguito da Vettel (3) mentre fra le squadre conduce la Mercedes (7) davanti alla Red Bull (6) e alla Ferrari (5).


