



La F1-75 è proprio quella che abbiamo visto ieri sulla foto rubata. Ma quell’immagine non le rende giustizia perchè vista oggi con le luci giuste e le prospettive migliori viene fuori tutta l’anima di questa nuova monoposto: aggressiva, estrema, molto diversa dalle Formula 1 che abbiamo visto fin qui.
Il presidente John Elkann è stato chiaro: “Abbiamo la responsabilità di non deludere i nostri tifosi. Ora tutto è nelle mani di mattia, Charles e Carlos”.
“La F1-75 è una vettura completamente nuova. Con questa macchina si completa un percorso che abbiamo iniziato insieme un paio di anni fa, lavorando da squadra, unita e determinata. Questa è una monoposto su cui abbiamo messo il meglio di noi questa è una Ferrari coraggiosa, abbiamo voluto interpretare il nuovo regolamento in modo diverso e vogliamo che i nostri tifosi siano orgogliosi di lei”, ha detto Mattia.
“Le aspettative sono alte e vogliamo puntare a grandi risultati nella stagione. La macchina è aggressiva, impressionante. L’obiettivo principale è quello di lavorare assieme per migliorare dopo un anno difficile. Questa stagione sarà fondamentale per noi, le aspettative sono molto alte per tutti e c’è molto lavoro dietro. Cercheremo quindi di ottenere grandi risultati durante l’imminente Mondiale. La F1-75? Mi piace molto la macchina e la amerò ancora di più quando sarò in pista e sarà vincente”, ha detto Leclerc.
Sono più pronto questa stagione, anche se il 2021 mi è servito per adattarmi alla scuderia. Ho imparato molto del brand e sappiamo che le aspettative sono alte. Dovremo lavorare insieme per cercare di vivere un anno ricco di successi. La nuova vettura? È piuttosto estrema e spero che sarà veloce”, il parere di Sainz.
Ma come è questa F1-75. Sembra molto ricercata, molto sofisticata con un fondo doppio, tridimensinale come non si vedeva da 30 anni. Binotto aveva promesso una Ferrari aggressiva e questa lo è. Ha un cofano motore sorprendente, delle pance sfasate, delle branchie per far respirare il motore che sembrano tanto i tagli di Fontana. Un’opera d’arte.
Ora sentiamo che ci raccontano. Aggiornamenti a seguire