Marchionne

#Marchionne tra #Binotto e #Verstappen

E’ in uscita in questi giorni “Sergio Marchionne” la biografia ricca di inediti e di rivelazioni del top manager di Fca, scritta per Sperling & Kupfer da Tommaso Ebhardt, il cronista di Bloomberg che lo stesso Marchionne aveva definito “il mio stalker”, il giornalista che meglio lo ha conosciuto, quello a cui spettava sempre la prima domanda nelle conferenze stampa.

Tommaso è un rugbista. Un uomo leale che però non molla mai la presa. Quando Bloomberg gli chiese di seguire Marchionne lui si trasformò in tallonatore e non lo mollò più diventandone confidente, quasi amico, senza però mai superare il confine che deve esserci tra un giornalista e l’oggetto dei suoi reportage.

Nel libro Tommaso racconta la voglia di Marchionne di scalare Gm, fermata più dal governo Usa che da altro. E racconta ovviamente la sua voglia di vincere in F1 con la Ferrari.

«Voglio seguire lo stesso schema che ha funzionato in Fiat e Chrysler, eliminare le gerarchie, puntare su persone in azienda che sono pronte a dare l’anima per noi. La Ferrari ha le risorse interne sufficienti per farcela, Binotto è chiaramente una di queste. È il mio ultimo grande obiettivo: vincere in Formula 1, un traguardo non negoziabile», rivela Marchionne a Tommaso nei giorni in cui decide di rompere il rapporto con James Allison (oggi responsabile Mercedes) per affidare la direzione tecnica a Mattia Binotto che lo ha conquistato. La sera prima che venisse formalizzato l’incarico Marchionne a cena spiegò a Ebhardt il senso di quella scommessa: «Glielo racconto ma lei non scriva una riga. È troppo importante per noi, solo chi ha nel sangue la passione Ferrari darà tutto per tornare primi».

Pochi mesi dopo, al suo ultimo pranzo natalizio in Ferrari, si noterà chiaramente come Binotto stia coquistando totalmente Marchionne, scalzando Maurizio Arrivabene… Sono i giorni in cui il presidente lascerà trapelare qualche insoddisfazione anche nei confronti di Vettel: «Non sembra un tedesco, ha un animo latino». A Tommaso confesserà segretamente la sua passione per Max Verstappen… una passione che poi verrà scalzata da quella per Leclerc che Marchionne avrebbe messo al posto di Raikkonen fin da metà della scorsa stagione. Ma poi arrivò il ricovero in clinica, l’operazione alla spalla, il buio da cui non si è più risvegliato.

Tommaso racconta così quei giorni. Siamo al weekend di Silverstone: “Quel fine settimana si corre a Silverstone l’atteso Gran Premio di Gran Bretagna di Formula Uno. La Ferrari di Vettel ci arriva in testa al Mondiale, con un punto di vantaggio su Lewis Hamilton, costretto al ritiro nell’ultima gara in Austria. La rossa si ritrova in prima posizione anche nella classifica dei costruttori. SM ci tiene, lo sanno tutti nel suo inner circle e, infatti, a partire dalle prove del venerdì sono in tanti a scrivergli sull’esito delle qualifiche. Nessuno ottiene risposta. Sabato la pole position va alla Mercedes di Hamilton. Il telefono di SM non risulta connesso. La partenza di domenica è tutta a favore della Ferrari, con Vettel che brucia l’inglese delle frecce d’argento alla prima curva. Hamilton rimane coinvolto in uno scontro con l’altro pilota della rossa, Räikkönen, e finisce in fondo allo schieramento. È molto strano che Marchionne non sia connesso né risponda ai messaggi, in quei momenti concitati. Il tedesco della Ferrari vince la gara seguito da Hamilton, autore di un recupero prodigioso, e dal compagno Räikkönen. Vettel e la Ferrari allungano in testa al Mondiale. E il presidente della rossa cosa fa? Niente. Nessun messaggio, nessun commento, nessun comunicato. Non è da lui”.

” Cerco conferme in Ferrari. La cosa stupisce molto anche a Maranello, per quanto nessuno si azzardi a fare ipotesi. Chiamo alcune fonti del circus della Formula Uno e le conclusioni che traggo sono che anche tra gli addetti ai lavori nessuno ha avuto contatti con il presidente, né prima né dopo la gara. A Torino, la linea di comunicazione rimane quella dettata il 5 luglio a mercati chiusi: breve convalescenza per operazione alla spalla. Eppure nessuna delle fonti che contatto, mentre con l’eroico traghetto Skopelitis raggiungiamo l’impervia Amorgos, si dice tranquilla sulle condizioni del Dottore, a parte le rassicurazioni ufficiali che vengono veicolate. Il tam-tam tra i suoi diventa sempre più insistente, la rockstar dell’auto non si è più mossa dall’ospedale di Zurigo da fine giugno, il suo telefono non ha più comunicato con nessuno, neanche dopo quell’entusiasmante vittoria della sua Ferrari”.

Prima del Gp di Germania cominceranno a circolare voci preoccupanti. Poi il sabato di Hockenheim venne ufficializzata la sua successione… Anche questo blog fu tra i primi a parlarne con Lettera 43

https://topspeedblog.it/2018/07/19/ferrari-preoccupata-per-il-presidente-marchionne/


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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. ha scelto Binotto al posto di Allison perchè per vincere con la ferrari bisogna averla nel DNA. Infatti Allison non vince con la ferrari ma con la Mercedes. A me SM è sempre stato molto antipatico, sia per il modo di fare, sia per ciò che ha fatto: in estrema sintesi ha venduto al FIAT agli americani. Da quando è morto lo dipingono come un santo ma non ne sono così tanto convinto sia così.

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