Pagelle Mexico: super Sainz fa rodere Leclerc

Una Ferrari tira l’altra e dopo la doppietta texana arriva il successo di Sainz in Messico dove la Scuderia non vinceva dal 1990, dai tempi di Alain Prost.

10 e lode a Carlos Sainz. Un weekend perfetto. Pole position e vittoria, nonostante l’unica sbavatura del fine settimana con una partenza un po’ troppo pattinata. Un grande regalo d’addio alla Scuderia che gli ha preferito Hamilton. Un modo di continuare a instillare il dubbio: è stata una scelta giusta?

9 ad Alessandro Fusaro capo meccanico di Leclerc protagonista di un carpiato all’indietro mentre Charles entrava in pista. Spettacolare.

8 a Lando Norris. Troppo tenero. Ha perso troppo tempo dietro a Max dopo il doppio contatto che ha portato alla penalizzazione del rivale. Lì si è giocato la possibile vittoria e punti pesanti.

7,5 a Lewis Hamilton che si è ripreso la posizione su Russell dopo il cambio gomma, dando un bel segnale di vita dopo che in qualifica ancora una volta era stato battuto da Russell.

7 a Charles Leclerc. È stato inferiore a Sainz per tutto il fine settimana messicana. Alla fine ha rischiato tantissimo, salvando il podio e prendendosi poi anche il punto supplementare per il giro veloce. Bravo, non bravissimo. Rododentro.

7 a Magnussen. Primo del resto del mondo, ancora a punti con la piccola Haas. Davanti a Piastri poi. Anche lui cerca un posto.

5 a Fernando Alonso. Ha festeggiato il 400esimo weekend prima del 409esimo gran premio. Lui è sempre avanti, la sua Aston Martin non troppo.

4 a Max Verstappen. Sta allargando troppo le spalle. Non vince da 10 gare e sta diventando nervoso. Troppo duro con Lando. In qualifica cera stato super, ma non gara la Red Bull di oggi non permette miracoli.

2 a Sergio Perez. Ultimo nella gara di casa. Ha fallito pure il tentativo di giro veloce.

1 alla Regia Internazionale. Sembrava facessero apposta ad inquadrare gli uomini sbagliati. Con un certo accanimento sul mancato eroe di casa.

0 ai Commissari Fia. Una distribuzione di penalità a capocchia. Dieci secondi sarebbero bastati. Venti sono stati eccessivi.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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