Quando James Dean pubblicizzava la Opel Corsa

James Dean lo avevamo sempre abbinato a una Porsche. Le guidava nei film, nella vita privata e pure in pista sulla West Coast Californiana dove si divertiva con la sua 365 Speedster. Con una Porsche, la 550 Spyder che aveva soprannominato “Little Bastard”, trovò la morte il 30 settembre 1955. Ma non tutti ricordano che James Dean era stato ingaggiato come uomo immagine anche per lanciare la Opel Corsa. Una piccola grande auto.

“Lui aveva una grande passione per tutto… e amava le auto” diceva trenta anni fa di James Dean, il divo-mito degli Anni ’50, la campagna pubblicitaria di Opel Corsa. Anche il giovane di oggi cerca “la bellezza, la libertà, l’emozione” proseguiva il messaggio, ma trovava anche “la più grande sicurezza”.

L’annuncio che McCann-Erickson aveva elaborato, in collaborazione con la direzione europea della Opel, per la nuova Corsa non lasciava adito a dubbi di sorta: i giovani di allora non erano poi molto diversi da quelli di quarant’anni prima, ma potevano contare sul vantaggio di una moderna tecnologia che si esprimeva tra l’altro in livelli di sicurezza semplicemente impensabili all’epoca di James Dean (1931-1955).

Ai tempi del protagonista di pellicole indimenticabili di James Dean come “Gioventù bruciata” ed “Il Gigante” le automobili, si potrebbe dire oggi, non amavano i loro guidatori. Al contrario già trent’anni fa una vettura compatta come Opel Corsa era dotata di serie di importanti dotazioni di sicurezza come ABS, doppio airbag “full-size”, cinture inerziali a 3 punti con pretensionatori e attacchi superiori regolabili in altezza, sedili con rampe anti-scivolo, doppie barre di protezione inserite nelle porte e piantone dello sterzo collassabile.

Con questo messaggio pubblicitario Thomas Stern, all’epoca direttore europeo di McCann-Erickson, si proponeva di mostrare la personalità giovane ed al tempo stesso matura di Opel Corsa. Per questo motivo, prima che Opel lo adottasse, volle sottoporlo ad approfondite analisi specialmente in Italia, Francia e Spagna, i tre principali mercati esteri della Casa tedesca, Qui il messaggio stampa e lo spot televisivo furono mostrati a gruppi di persone di età compresa fra i 18 ed i 35 anni per conoscere in anteprima le reazioni della principale fascia di pubblico cui si indirizzava la campagna pubblicitaria.

Una speciale attenzione fu dedicata allo spot televisivo per la cui realizzazione una troupe trascorse sei giorni ad Almeria, in Spagna. Qui, senza allontanarsi dall’Europa, furono ricreati i panorami desertici che avrebbero fatto da sfondo alla Opel Corsa. La regia era curata da Hart Will, all’epoca giovane esponente della cinematografia statunitense d’avanguardia, che in precedenza era stato impegnato in alcuni film di Schwarzenegger.

Negli Anni Novanta altri personaggi pubblici furono protagonisti di campagne pubblicitarie Opel. Ricordiamo fra gli altri nel super-modelle Naomi Campbell, Linda Evangelista, la tennista Steffi Graf, la campionessa di nuoto Franziska van Almsick, lo scalatore Reinhold Messner e il mitico arbitro Collina. Opel è stato anche legato al calcio. In Italia lo ricodiamo sulla maglia del Milan berlusconiano (dal 1994 al 2006) in un periodo in cui era anche sulla maglia di Paris Saint-Germain (dal 1995 al 2002) e Bayern Monaco  (dal 1989 al 2002). I tifosi rossoneeri non dimenticano gli scudetti vinti i quel periodo e la Coppa del Campioni alzata a Manchester con la maglia bianca e la scritta Opel.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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