Romolo Tavoni, il braccio destro di Enzo Ferrari innamorato della Rossa

Se ne è andato Romolo Tavoni, per anni braccio destro di Enzo Ferrari. Prima segretario, poi direttore sportivo negli anni dei Mondiali di Mike Hawthorn (1958) e di Phil Hill (1961). Era nato nel 1926 a Casinalbo.

Romolo Tavoni era un innamorato della Ferrari anche se la sua storia con il commendatore finì in modo burrascoso per colpa di una donna. Tavoni su il testimone di un’epoca romantica, entusiasmante, ma anche tragica con le morti in pista di Castellotti, Portago, Musso Collins e poi in strada di Mike Hawthorn appena diventato campione del mondo. Se volete approfondire quell’epoca vi consiglio un libro straordinario di Luca Delli Carri: Gli indisciplinati.

Non si va molto lontani se si racconta che senza Romolo Tavoni per Enzo Ferrari sarebbe stato più difficile creare il suo mito. Tavoni ha avuto una parte importante nella storia della Scuderia dal 1950 al 1961, anno della grande fuga da Maranello… Quell’anno con Tavoni se ne andarono in otto e tra loro progettisti come Carlo Chiti e Giotto Bizzarini…

“La moglie di Ferrari non stava già bene, eppure si era messa in testa di seguire le corse in prima persona e il Commendatore l’aveva lasciata fare, ma non poteva immaginare quanti guai avrebbe creato alla squadra per i suoi malori improvvisi e certi comportamenti stravaganti”, raccontava.

I suoi uomini non sopportavano più le sue intromissioni e scrissero una lettera a Enzo Ferrari per cercare di estromettere la signora Laura… Ferrari non rispose per settimane, poi un giorno li mise tutti alla porta… “Chiesi di parlargli e mi diede un minuto di tempo: gli dissi che mi aveva preso che ero un operaio di secondo livello tipo B ed ero diventato un dirigente, ma ero pronto a tornare a fare l’operaio. Ferrari apprezzò molto il gesto, ma non cambiò idea”.

“Ho perduto i miei generali perché si sono comportati come dei caporali e non posso tenere dei caporali nel ruolo di generali”.

Enzo Ferrari

Uscito dalla Ferrari e dopo il tentativo con l’ATS di Chiti, Tavoni è poi approdato alla Csai fino a diventare direttore dell’autodromo di Monza che divenne la sua nuova casa.

Grande raccontatore, grande polemista, è sempre rimasto un grande innamorato della Ferrari.

Ferrari a parte, Tavoni è stato decisivo per la nascita di molti piloti creando nel 1965 in famoso Trofeo Cadetti da cui sono passate generazioni di piloti italiani. Le Academy oggi tanto celebrate da Ferrari, Red Bull e Mercedes lui le aveva in pratica già inventate allora.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Gente così non ne nasce più. Ricordo di aver letto uno scritto di Tavoni tanti anni fa nel quale egli stesso raccontando dell’allontanamento da Ferrari, qualche mese dopo direi, ricordava che seduto fuori da un bar, vide passare Ferrari in macchina, il quale vedendolo chiese all’autista di rallentare, abbassò il finestrino e gli urlò, con tipico intercalare modenese ” Ca t’gnis un canchér Tavoni!”… Che equivaleva a un bonario congedo con una sorta di affetto, incomprensibile per chi non vive da queste parti… Grazie per l’articolo e per aver ricordato un grande.

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