A Le Mans vince sempre la Ferrari

Crederci. Crederci sempre. Antonello Coletta me lo aveva detto la settimana scorsa. Il Bop non era stato generoso, ma lui aveva promesso che anche qurst’anno la Ferrari sarebbe stata protagonista della 24 ore di Le Mans, E così è stato. Le Hypercar di Maranello sono state protagoniste fin dai primi giri, quando la numero #50 è subito andata in testa con Nielsen che 24 ore dopo ha tagliato il traguardo davanti a tutti.

Questa è davvero una Ferrrai che sa come si realizzano i sogni. Un anno dopo aver sorpreso il mondo è ancora davanti a tutti con due macchine sul podio e la terza, quella gialla, a lungo protagonista eliminata da un guaio elettrico dopo merà gara.

Una Ferrari che ha saputo cogliere l’occasione. Che ha saputo giocare di squadra. E quest’anno ha vinto con chi lo scorso anno era stato eliminato solo dalla sfortuna. Un anno dopo Pier Guidi-Giovinazzi-Calado tocca a Nielsen-Fuoco-Molina. Se lo meritavano.

Ventun giorni dopo aver conquistato il Gran premio di Monaco, la Ferrari raddoppia nella 24 ore più famosa del mondo conquistata già lo scorso anno, nell’edizione del centenario. Mettere la firma su due delle tre corse più mitiche del calendario nel giro di tre settimane è qualcosa che solo la casa di Maranello può fare. Ripetersi un anno dopo poi è qualcosa di speciale, anche perché quest’anno le hypercar di Maranello non partivano favorite perché il BoP (Balance of Performance) non era stato certo troppo tenero con le 499P a cui è stata tagliata la potenza sopra i 250 orari.

Antonello Coletta, il mago di Le Mans, però ci ha insegnato a non lasciare nulla di intentato, a sfruttare al meglio il potenziale a sua disposizione. E questa è la stata la volta della #50 di Fuoco, uno dei migliori amici di Leclerc (tra i primi a complimentarsi), Nielsen, il danese che è cresciuto nel Ferrari Challenge e lo spagnolo Molina con i vincitori dello scorso anno (Giovinazzi, Pier Guidi e Calado) sul terzo gradino del podio. Vincere un anno fa era stato bello, rivincere quest’anno lo è stato ancora di più.

C’è un detto che racconta come sia Le Mans a scegliere il vincitore. E Le Mans ha scelto ancora la Ferrari alla fine di un’edizione che di notte ha visto sei ore di Safety Car. Anche quella di quest’anno è stata una vittoria costruita dalla squadra, con il box che ha diretto a meraviglia Nielsen nell’ora conclusiva quando sotto la pioggia l’energia stava finendo e la Toyota si stava avvicinando. I calcoli dei box hanno detto che si poteva farcela e così è stata, tagliando il traguardo con il 2% di energia (Nielsen comunque ha poi completato ancora un giro godendosi le bandiere che festeggiavano il passaggio del vincitore).

Non è stata una gara senza imprevisti (la terza 499P, quella gialla di Kubica &c, a lungo in testa è stata fermata da un problema elettrico poco oltre la metà gara), colpi di scena o brividi. Come quando a meno di due ore dalla fine Nielsen è stato richiamato ai box perché, dopo la penultima sosta, era rimasta aperta la portiera destra. Quello che avrebbe potuto essere un dettaglio fatale si è rivelato invece il passaporto verso il paradiso. Dai box hanno rifornito ancora e Nielsen è poi riuscito a portare la sua #50 fino alla bandiera a scacchi mentre al box Antonio Fuoco e Miguel Molina soffrivano in un modo indescrivibile. A Le Mans suona ancora l’inno di Mameli, sventola il tricolore. Per la Ferrari è l’undicesima vittoria della storia, un successo che ora riapre anche le speranze nel Mondiale Wec. È una storia senza fine. Grazie ad Antonello Coletta e al suo primo tifoso, il presidente Elkann a cui va dato atto di averci creduto fin dall’inizio. Ha avuto ragione. Ma almeno su Le Mans non poitrà darmi del miscredente… Perchè in quest’operazione ho sempre avuto grande fiducia conoiscendo il potenziale degli uomini coinvolti, da Coletta in giù.

“Il nostro primo e terzo posto a Le Mans sono la testimonianza di come il lavoro di squadra possa rendere possibili traguardi straordinari – ha detto il presidente – Per questo desidero ringraziare tutti – i nostri piloti, ingegneri e meccanici – che, durante queste durissime 24 ore, hanno dato prova di coraggio e di grande tenacia. Sono felice che, tra l’anno scorso e quest’anno, tutti i nostri piloti hanno vinto a Le Mans – e con loro tutta la Ferrari. Solo una squadra così unita e determinata poteva realizzare questo storico traguardo”

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Che squadra fantastica! E’ davvero un traguardo eccezionale vincere per due anni consecutivi.

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