Addio a Jordan, il primo a credere in Schumi e far vincere Fisichella

“È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di Eddie Jordan OBE, ex proprietario di un team di Formula 1, opinionista televisivo e imprenditore”, così i suoi famigliari che lo hanno assistito fino all’ultimo nella sua casa di Città del Capo.

Eddie Jordan, irlandese, nato a Dublino il 30 marzo del 1948, era stato il proprietario del team che portava il suo nome, la Jordan Grand Prix, dal 1991 al 2005. Venduto il team si era ririrato a godersi i suoi soldi, ad aiutare Adrian Newey come manager e a fare l’opinionista televisivo in Inghilterra senza peli sulla lingua. Un anno fa aveva raccontato di aver ricevuto la diagnosi di una forma “aggressiva” di cancro alla vescica e alla prostata, che si è diffuso alla colonna vertebrale e al bacino. E si era raccomandato di non tralasciare la prevenzione… 

“Siamo profondamente addolorati nell’apprendere della perdita improvvisa di Eddie Jordan. Con la sua energia inesauribile sapeva sempre come far sorridere le persone, rimanendo sempre genuino e brillante. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e ci mancherà profondamente. In questo momento di dolore, i miei pensieri e quelli dell’intera famiglia della Formula 1 sono con la sua famiglia e i suoi cari” ha detto Stefano Domenicali.

Da Jordan a… Aston Martin

Jordan rappresentava la Formula 1 degli anni Novanta, quella in cui il romanticismo stava lasciando spazio al business e lui ne è stato un interprete fantastico fondando un suo team e poi vendendola al gruppo di investitori del Midland Group, guidati dal finanziere canadese di origine russa Alex Shnaider. Da Midland passò poi alla Spyker che la cedette all’indiano  Vijay Mallya che la trasformò nella Force India divenuta poi Racing Point F1. Nel 2024 la vecchia Jordan ha completato la sua trasformazione diventando Aston Martin…

Tutto nacque dal genio e dall’intraprendenza di Eddie Jordan che dopo aver vinto nelle Formule minori aveva intuito come in Formula 1 avrebbe potuto fare il salto di qualità. Arrivò addirittura a vincere quattro gare: una con Hill, due con Frentzen e in Brasile 2003 con Giancarlo Fisichella. Eddie aveva fiuto per i piloti: fu il primo a mettere in macchina Michael Schumacher a Spa nel 1991, peccato che Flavio Briatore glielo rubò subito. Per lui hanno corso Damon Hill, Barrichello, Irvine, Fisichella, Trulli. Michael e Ralf Schumacher

Eddie che sfoggiò nel paddock uno dei primi parrucchini, era anche un ottimo uomo d’affari, sapeva come attirare gli sponsor. D’altra parte aveva cominciato la carriera lavorando alla Bank of Ireland dopo aver brevemente considerato l’ipotesi di farsi prete, forse ispirato dalla sorella gemella del padre che era una suora. Una volta smesso di fare il pilota ha fondato la sua squadra e da lì tutto si è trasformato.

Energico, simpatico, con una grande capacità di fare soldi alla maniera di Ecclestone, di certo la sua vita è stata breve, ma anche molto divertente.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.