
Sabato la FormulaE torna a Roma per il secondo e-Prix italiano della storia. E’ la settima tappa della quinta stagione della Formula elettrica che finora ha avuto sei vincitori diversi in sei gare (Da Costa, D’Ambrosio, Bird, Di Grassi, Mortara, Vergne) e quattro piloti rinchiusi in 7 punti in vetta.
Alejando Agag è l’uomo che si è inventato la FormulaE, l’uomo che ha creduto nell’elettrico prima che le grandi case decidessero di investire (anche a causa diesel gate) sulle motorizzazioni a emissioni zero. Ho fatto una chiacchierata con lui durante “La politica nel Pallone“, trasmissione di Radio Rai Gr Parlamento condotta da Emilio Mancuso.
“A Roma abbiamo sempre voluto gareggiare. Già ai tempi del Sindaco Alemanno ci avevamo provato, ma non avevamo trovato le condizioni che poi si sono verificate con il Sindaco Raggi. Ma con Todt ci siamo sempre detti che l’Italia non poteva mancare”.
“Non ci sono piloti italiani, ma ci stiamo lavorando, c’è però Massa che in Italia ha grandi tifosi. La Ferrari? Sarebbe un sogno, anche perchè io stesso guido una Ferrari, ma prima credo si debba capire se la Ferrari avrà un’auto di produzione elettrica”. Cosa che per ora è esclusa, aggiungo io, anche se con Camilleri non si sa mai…
“L’anno scorso siamo riusciti a portare la Formula E in Vaticano dal Papa. Credo sia stato i nostro momento più alto”. Quest’anno si limiterà a una partita contro Totti l’altro Francesco di Roma…
“Credo che la Formula 1e e la Formula E siano complementari e non in competizione… La Formula 1 è il massimo per quanto riguarda le prestazioni, noi abbiamo già raddoppiato la capacità delle batterie e ora stiamo lavorando sulle ricariche veloci. Siamo un terreno di sperimentazione per le auto elettriche del futuro. Ma chissà che in futuro la Formula 1 non diventi elettrica? Chi può dirlo…”.
“La Formula 1 mi piace e quest’anno credo possa esserci un bel duello tra Hamilton e Leclerc. Conosco Charles da ragazzino e devo dire che Nicholas Todt ha avuto un gran fiuto a metterlo sotto contratto a 13 anni”.