Alfa Romeo, Ferrari, 007: sogni sul lago

 

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Ferrari in mostra a Villa d’Este con una 250 Gto in primo piano (Foto Zap)

Hollywood on the lake. Il tema del concorso d’eleganza di Villa d’Este, patrocinato dal Bmw Group, quest’anno era particolarmente stimolante. Anche in tempi di #metoo, Hollywood rimane una parola magica. “Benvenuti a Hollywood, la terra dei sogni. Alcuni si realizzano altri no, ma voi continuate a sognare“, dicevano in Pretty Woman.

Di auto da sogno che aiutano a continuare a sognare a Villa d’Este e poi a Villa d’Erba ce n’erano esposte davvero tante. Auto uniche. Auto dal pedigree sensazionale. Auto milionarie. Auto come opere d’arte.

Le classifiche ci hanno raccontato che gli italiani le sapevano progettare e costruire non bene, ma benissimo. Tra Alfa Romeo e Ferrari hanno fatto man bassa di premi. La Ferrari con la sua one-off appena presentata da Flavio Manzoni, la SP38 Deborah, ha conquistato anche la vittoria tra le Concept…  Altre due Ferrari di ieri hanno invece vinto premi importanti, sopratutto la 335 Sport Spider Scaglietti del 1958 che si è aggiudicata il Trofeo Bmw Group. Da non confondere con una Testa Rossa del 1958, la 335 di Scaglietti rappresenta il top delle Ferrari da corsa con motore anteriore. Monta un motore V12 da 4 litri con quattro alberi in testa e doppia iniezione. Ne furono costruiti solo 4 esemplari, quella presentata da Andreas Mohringer a Villa d’Este è l’ultimo dei quattro con 430 cv di potenza. Delle 4 costruite ne esistono solo tre, con la quarta morì alla Mille Miglia del 1957 Alfonso de Portago.

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Best of Show per la Giuria la Ferrari, 335 Sport, Spider, Scaglietti, 1958

Se la Ferrari 335 Sport è stata la regina per gli esperti, il pubblico ha scelto invece di premiare l’Alfa Romeo 33/2 stradale che si è aggiudicata sia la Coppa d’Oro Villa d’Este che il Trofeo Bmw a Villa Erba. Alta solo 99 centimetri, pesante solo 700 Kg, quest’ Alfa Romeo  era auto dalle prestazioni superlative: nessun’altra sportiva da strada del periodo era in grado di accelerare così  (0-100 km/h in 5″6). Gli esperti ancora oggi discutono sul numero esatto di esemplari prodotti (si tende a contarne 18) di cui cinque furono  allestiti da famosi carrozzieri con stili unici, come l’iconica Carabo di Bertone.

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Il presidente di Bmw Italia, Sergio Solero, premia l’Alfa Romeo 33/2 stradale

Le auto, oltre che la loro unicità, sono ammirate anche perchè sono state guidate, o sono appartenute a personaggi particolari. Un discorso che non è valido solo per le Formula 1 visto che per la prima volta partecipavano nella categoria “Quando il sesso era sicuro e le corse pericolose”. C’erano la McLaren Mp4/2B di Prost (presentata da Berger),  la mitica Tyrrell P34 Sei ruote (oggi di Pierluigi Martini, ne parlerò nei prossimi giorni), l’Alfa Romeo 182 con cui De Cesaris sfiorò la vittoria a Montecarlo, la Lotus 21 di Jim Clark…

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La Aston Martin Db5 di James Bond (Foto Zap)

Ma c’erano la Fiat 500 spiaggina appartenuta all’avvocato Agnelli, la Aston Martin DB5 che ha recitato davvero in 007 Goldfinger e Thunderball, la Mercedes Benz 540 K Cabriolet che fu di Bernie Ecclestone e oggi è di Jon Tiriac, la Ferrari 500 Superfast di Peter Sellers, la Pantera Rosa, la Lancia Stratos Zero, la Rolls Royce Phantom da 7.668 cc con rifiniture tutte dorate che è stata anche di un vicepresidente degli Stati Uniti…

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La 500 Spiaggina di Agnelli presentata da Luca Bertolero (Foto Zap)

 

 

 

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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