Era il 28 marzo 1993 e tanto per cambiare sul Gran premio del Brasile pioveva… e sapete tutti che quando pioveva in quegli anni a vincere era sempre lui: Ayrton Senna. Fu la sua ultima vittoria nel Gp di casa, festeggiata su un podio pieno di stelle e di nostalgia: Ayrton, Schumacher e Juan Manuel Fangio. C’era anche Damon Hill, ma scusate se non lo metto tra le stelle…

Il Gran premio di San Paolo, come dallo scorso anno viene chiamato quello che una volta era il Gran premio del Brasile, è sempre un viaggio nella memoria e nei ricordi legati ad Ayrton Senna. Da quando non c’è più e ormai sono passati 30 anni, lo è ancora di più. Tenere vivo il suo ricordo non è difficile, Ancora oggi Ayrton è un’ispirazione per i piloti più giovani, anche di quelli che per regioni anagrafiche, non lo hanno mai visto correre. Le sue imprese sono andate oltre grazie ai supporti video, ai libri, ai racconti.
Quella di cui parliamo qui non fu una delle due imprese più grandi, ma fu una vittoria significativa anche dal punto di vista storico: è stata la centesima della McLaren e la sua ultima sulla pista di casa. E poi ritrovarsi Juan Manuel Fangio, quello che ra stato il suo unico vero idolo, sul podio ebbe un significato particolare. “È la seconda volta che salgo sul gradino più alto del podio qui in Brasile. Ma non è questo il modo in cui mi piace vincere. È stata la corsa più dura della mia carriera. Solo in queste condizioni particolari posso pensare di vincere un Gran Premio…”, commentò comunque Ayrton che preferiva vincere battendo Prost in pista e non perchè pasticciando con le gomme da asciutto/bagnato il suo rivale era finito dentro la Minardi di Fittipaldi. “C’è stata un’incomprensione radio con il box al momento della pioggia. Ero pronto a rientrare e mi è sembrato di capire che ai box attendevano Hill”, la giustificazione di Alain.
Era l’anno in cui Ayrron correva a gettone: un milione di dollari a gara e tutte le volte diceva: non so se ci sarò al prossimo gran premio. Quella volta ci salutò dicendo: “Non so se ci vedremo a Donington per la prossima gara”. ma poi per fortuna a Donington venne… Sappiamo tutti che cosà combinò quel giorno…
Ps: nell’ordine d’arrivo di quel Gran premio del Brasile, al sesto posto, l’ultimo che ai tempi dava un punto c’è un nome particoltare: Alex Zanardi. Un altro tuffo nel cuore.


