
“Chiedo scusa non correrò più. Torno in ferramenta”. Romano Fenati (da La Repubblica)
Premesso che non è mai troppo tardi per prendere le decisioni giuste, sulla vicenda Fenati, ultra commentata in questi giorni mi vengono da dire ancora due tre cose.
Fenati è stato un folle, ma purtroppo non è il solo a far follie quando si mette un casco in testa. Vogliamo parlare di quanto fece Vettel con Hamilton lo scorso anno a Baku? Vogliamo parlare di quando Coulthard ostacolò Schumacher sotto il diluvio di Spa? Liti da strada. Le peggiori. Con milioni di persone che ti guardano e magari ti prendono da esempio.
Fenati è stato fermato per due gare. Un’altra follia. Per fortuna sono intervenute le sue squadre. Quella di oggi è quella di domani. Lo hanno lasciato a piedi. Bravi. Bravissimi. E guardate che Fenati non è Valentino, ma non è neppure una pippa.
Fenati è stato lapidato dagli odiatori di professione. E qui scatta la difesa. Perché augurare il peggio a un ragazzo con evidenti problemi di tenuta sotto pressione è come schiacciare il freno del motociclista che ti corre di fianco.
Non lo voglio difendere perché un gesto così non sarà mai difendibile anche se arrivato dopo una provocazione. Ma un ragazzo che un bel mattino si alza, prende il furgone e corre ad Amatrice a scavare, ad aiutare senza che nessuno glielo avesse chiesto, non può essere tutto da buttare.
Non so se il pilota sia recuperabile dopo quello che ha combinato, ma anche un ferramenta può essere pericoloso con un cacciavite in mano. Qui va aiutato il ragazzo prima del pilota. Perchè certe reazioni non facciano più parte della sua vita. #salavatefenati (ovviamente da se stesso).
No, non sono d’accordo. Ognuno, nel suo mondo, è un professionista, più o meno pagato. La parola “professionista” è quella chiave. Se nel mio lavoro metto le mani in faccia ad un collega, rischio il licenziamento anche se non ho attentato alla sua vita. Se non riesce a tenere a freno il suo carattere, è un suo problema che deve risolvere con uno psichiatra. Certo, è pericoloso anche con un cacciavite in mano: è per questo che deve farsene una ragione. Il fatto che abbia solo 22 anni ed un futuro davanti non lo esime dal doversi comportare come è richiesto dalla sua professione. Mi chiedo cosa accade quando nelle strade normali si debba rapportare con persone al volante o alla guida di veicoli o moto che non siano “professionisti” come lo è Fenati. Il fatto poi che gli sia stata anche ritirata la licenza dimostra che anche altri reputino non sia adatto a questa professione per limiti caratteriali e non certo per capacità tecniche.Anche Valentino le ha date e le ha prese ma mai si è azzardato a mettere la mano sul freno del suo avversario. Al massimo rifiuta di stringere la mano a Marquez…
Non metto in dubbio che abbia sbagliato e sia stato giusto punirlo ma resta il fatto che il ragazzo va aiutato perché verte esplosioni così le ha avute in pista ma potrebbe averne anche fuori
E’ quello che volevo dire anch’io. Deve essere aiutato probabilmente a livello psichico perchè è stato un pericolo in pista ma può esserlo benissimo anche al di fuori. Ad una prima lettura avevo inteso lei volesse “aiur’tarlo” a riprendersi come pilota ma poi mi sono accorto che non era questo il senso del suo commento.