#Ferrari ora c’è da preoccuparsi

Leclerc aspetta che i meccanici rparino la SF 90 per lui

Il secondo giorno della seconda settimana di test è quello della paura e della preoccupazione per la Ferrari. Paura per Vettel, preoccupazione per quanto ha provocato la sua uscita di pista dopo 40 giri.

La Freccia Rossa si è spezzata. Colpa di un problema non ancora ben identificato nella zona anteriore sinistra della SF 90 che ha trasformato Vettel in uno spettatore impotente del suo crash a 240 all’ora contro le barriere all’esterno della curva 3. Leggi qui le sue dichiarazioni https://topspeedblog.it/2019/02/27/ferrari-il-giorno-dei-guai-con-vettel-fuori-pista/

Il problema è serio e non soltanto perché ha impedito a Leclerc di tornare in pista nel pomeriggio per completare il programma di lavoro (nonostante il superlavoro del team è riuscito a effettuare solo un installation lap a fine sessione). Dopo i 598 giri della scorsa settimana e i 150 di questo inizio di test la SF 90 si è spezzata. Non un errore umano, ma un problema tecnico che ha costretto i tecnici e i meccanici ad un super lavoro.

È vero che Seb ha raccontato di avere un buon feeling con la SF 90, di aver comunque raccolto parecchi dati con tutti i chilometri della scorsa settimana, ma un guaio così all’inizio del cammino è proprio quello che si vorrebbe evitare. D’accordo, si sono fermate in pista in questi giorni anche Mercedes e Red Bull (Max in mattinata) ma si è sempre trattato di problemi piccoli, risolti nel giro di poco tempo.

Il tutto mentre fuori la concorrenza continuava a macinare chilometri con sette piloti oltre i 100 giri: Sainz, Raikkonen, Grosjean, Verstappen, Kvyat, Kubica e la Mercedes con l’accoppiata Bottas (74) più Hamilton (102) che ha totalizzato 176 giri, ossia quasi 820 chilometri.

Per recuperare il tempo perduto la Ferrari ha preferito tornare al vecchio schema: domani in pista solo Leclerc e venerdì gran chiusura con Seb.

Il miglior tempo anche oggi lo ha realizzato una McLaren con Sainz che ha chiuso il giro in mattinata con 1’17″144 che diventa il miglior tempo dei sei giorni di test. Gomme super soft, poca benzina, ma anche 130 giri… Forse è anche per questo che Alonso ha confermato che proverà la monposto e continuerà a fare l’ambasciatore della squadra fino al 2020.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Trattengo il fiato… Non è per niente bello iniziare così, ma è anche vero che qualora fosse un cedimento a fatica, gli ingegneri saprebbero a calcolo quale componente irrobustire. Il problema semmai sarebbe come farlo arrivare e testare in tempo senza compromettere il piano delle prove…

    1. Un problema inaspettato ma meglio oggi che a Melbourne…

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