Meno male che Barcellona avrebbe dovuto cambiare il mondo della Formula 1. Fred Vasseur l’aveva definita addirittura un “game changer”. Ma qui per la Ferrari sembra non cambiare proprio nulla. Anzi. Se la Mercedes sembra in palla sul giro secco, Verstappen in formissima sulla distanza e le McLaren imprendibili, la Ferrari sembra non andare da nessuna parte.

Il cronometro, bugiardo, del venerdì ci racconta che la nuova direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali, non ha portato in pista nessuna rivoluzione. Davanti a tutti c’è sempre una McLaren, quella di Norris al mattino e quella di Piastri al pomeriggio.
L’australiano è l’unico ad aver messo in fila tre settori perfetti o quasi, lasciando Russell a 0”286 e Verstappen a 0”310. Chi, come Fred Vasseur, parlava della gara di Barcellona come un “game changer”, un appuntamento che avrebbe cambiato faccia al Mondiale 2025 è meglio si inventi qualcosa nella notte per evitare di fare la fine di Giuntoli nelle prossime settimane, visto che ha cominciato a circolare la voce di un contatto tra la Ferrari e Christian Horner, smentito dal team principal inglese con una battuta: “il mio italiano è molto peggio dell’inglese di Flavio”. Intendendo Briatore che era accanto a lui. Non che Vasseur sia meglio.
La Ferrari era partita bene in Fp1 con un ottimo passo gara che prometteva un weekend interessante, poi nel pomeriggio quando la temperatura è calata, la Sf-25 si è squagliata. Hamilton a un certo punto ha mandato uno dei suoi messaggi radio definitivi: “La macchina non si può guidare”. Poi è entrato ai box con la testa significativamente ciondolante. Leclerc non ha manifestato pubblicamente il suo malumore via radio, ma visto il lavoro sugli assetti a cui ha sottoposto il suo box, il suo pensiero era chiaro, tanto che ai suoi ha detto: “Non sono da nessuna parte”.
Charles è rimasto a mezzo secondo da Piastri e Hamilton è addirittura 11° staccato di 0”773. Non sono riusciti a completare un giro perfetto, è vero, ma il distacco c’è tutto. Se il mondo è cambiato, la Ferrari è sempre la stessa. Alterna prestazioni incoraggianti a prestazioni deprimenti. Incomprensibile come dopo una prima sessione di prove interessante, la Ferrari si sia ingarbugliata senza regalare mezzo sorriso ai piloti. Serve una magia. Un grande lavoro notturno al simulatore di Maranello per non restare troppo indietro su una pista dove poi rimontare non è la cosa più semplice.
Sta di fatto che le nuove ali non hanno cambiato troppo e oggi come oggi che gode di più è Max Verstappen che su questa pista ha vinto la prima gara della sua vita all’esordio in Red Bull, è sembrato avere un ritmo gara promettente e soprattutto sa come fare il colpo anche in qualifica. Sono tre anni che a Barcellona vince sempre lui, anche quando non parte in pole. Forse l’unico che può riaprire il Mondiale è lui.


