L’uomo in rosso si è presentato al paddock di Melbourne completamente vestito di nero. Lewis Hamilton ha scelto un completo nero con giacca a doppio petto, indossato sul petto nudo. Un’entrata in scena ad effetto, ma meno stravagante a quelle a cui ci aveva abituato negli anni scorsi.

“Questo è il periodo più eccitate della mia vista, me lo sto godendo e non vedo l’ora di salire in macchina domani”, ha detto in conferenza Fia tra Kimi Antonelli e Carlos Sainz, il ragazzo a cui ha lasciato il posto e quello a cui lo ha soffiato. “Non ricordo come finì l’anno scorso, ma non andò benissimo”, dice. Carlos lo interrompe: “Non hai vinto“. “Sì lo so, hai vinto tu”, gli risponde sorridendo Lewis. Per la cronaca dopo un 11° posto in qualifica si rirò al 15° giro per la rottura del motore. No, non andò benissimo.
OBIETTIVO E SOGNI
Il suo viaggio in rosso è appena cominciato e Lewis racconta di avere ancora tanto da imparare: “Ho delle aspettative per me stesso, so cosa posso portare, so cosa posso offrire e so cosa ci vorrà per farlo. Mi concentrerò su me stesso e, insieme al team, lavorerò per massimizzare il potenziale della vettura. Sto arrivando a questo weekend con una mente molto aperta. Si tratta di iniziare una stagione e di trovare un buon ritmo. Quando entri a far parte di un nuovo team, prima riesci a performare ad alto livello e ottenere risultati, meglio è. Ma inevitabilmente, c’è un periodo di transizione e c’è una base che deve essere costruita, ed è quello che abbiamo fatto negli ultimi due mesi”. Sugli obiettivi si tiene basso: “Questa prima parte di stagione servirà a costruire questa relazione. Non è qualcosa che entri dalla porta ed è immediata. E la fiducia e il rispetto sono enormi. Il rispetto è dato. La fiducia è qualcosa che si costruisce nel tempo”. Addirittura bassissimo quando parla del weekend australiano: “Non ho aspettative, voglio solo sapere di aver dato tutto e di sentirmi bene in macchina. Sapremo solamente domani dove saremo come potenziale rispetto agli altri top team, ma spero di essere in gradi di competere per la Top 5“. A lungo termine però non si nasconde: “Ovviamente il mio obiettivo è quello di vincere e riportare Ferrari davanti”.
Assicura di non sentire la pressione perchè quella se la mette addosso lui per primo: “Non leggo notizie e trascorro lunghi periodi senza social. Non ho la presunzione di dire che sarà facile, non lo è. Ma non sento la pressione. La pressione esterna è inesistente per me, la pressione è dentro, ciò che voglio raggiungere. Non devo dimostrare niente a nessuno.” Entrando nel dettaglio, aggiunge: “La pressione che metto su me stesso è sempre stata dieci volte più alta di qualsiasi altra pressione esterna. Sto dando tutto me stesso e spingendo la mia mente e il mio corpo oltre ogni limite. So cosa serve per fare un buon lavoro e voglio farlo per me stesso, per la mia famiglia e per Ferrari, che merita di tornare al successo.”
LEWIS SOTTO PRESSIONE?
Il gioco delle differenze è facile: “L’auto è molto diversa da quelle che ho guidato fin qui. E’ la prima non motorizzata Mercedes. E’ tutto diverso. Vibrazioni differenti, sensazioni differenti. Tutto il team lavora in modo divers. Il race trace, i dati, erano una cosa diverississima da quelli a cui ero abituato. Quasi non lo capisco. Sto vedendo le cose da una diversa prospettiva e questo è eccitante ma allo stesso tempo è una sfida. E’ il periodo più eccitante della mia vita, me lo godo e non vedo l’ora di essere in macchina”.
LEWIS & CHARLES
Un pensiero anche per Leclerc: “E’ sicuramente un bel ragazzo (ride), ma la sua etica del lavoro…. La gente non sa cosa succede nei box, dietro le quinte, il lavoro di ogni pilota. Charles lavora sodo. Ha il suo metodo per raggiungere il livello di prestazioni che vediamo in pista. Io vedo un ragazzo che lavora sodo e si impegna al massimo”. Sarà il suo primo riferimento. La sfida sta per partire
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