I ragazzi di Brenda, la Ferrari vista da dentro

Brenda Vernor è probabilmente la persona vivente che è stata di più al fianco di Enzo Ferrari. Prima come interprete, poi come segretaria e soprattutto come amica dei piloti. “Ha partecipato da vicino alle storie della Ferrari, custodendole con impeccabile riservatezza, comprendendo splendidamente il DNA della nostra realtà aziendale, industriale e sportiva”, dice di lei Piero Ferrari nella prefazione del sui May Boys, il suo bel libretto (in italiano e inglese) sui piloti che ha conosciuto da vicino.

I suoi ragazzi sono Scarfiotti, Bandini, Amon., Dumfries, Regazzoni,Retemann, Gilles, Jody, Pironi, Tambay, Alboreto, Arnoux, Johnansson, Berger, Alesi, Irvine, Lauda, Martini. E non mancano il suo Ferrari, Piero Ferrai che er stato suo studente a 16 anni, il suo Forghieri e il suo Tomaini.

Brenda arrivò in Italia nel 1962 per trovare un’amica e da allora non se ne è più andata. Ha cominciato a lavorare con Mike Parks che le faceva sbrigare la sua corrispondenza personale di sera, dopo che Brenda aveva insegnato l’inglese, suo lavoro principale all’inizio.

Un giorno Ferrari che l’aveva conosciuta grazie a Parkes le propose di andare a lavorare in Ferrari come segretaria traduttrice per tutto ciò che concerneva la Formula 1. Dopo tre mesi di prova fu assunta e restò con il Grande Vecchio fino al 1988, anno della sua morte e poi fino al 1993, cioè fino alla pensione, con suo figlio Piero.

Sono pagine ricche di aneddoti e curiosità sui piloti che ha conosciuto da vicino. Il suo preferito? Beh a parte Parkes che è all’origine della storia, direi Gilles che una volta finì a dormire a casa sua e la chiamava alle 5 del mattino per sapere se c’era nebbia a Fiorano e poterva arrivare in elicottero… Ma anche Jody Scheckter che oira ha una bella casa in Liguria e con cui è ancora in contatto. Ma le piaceva un sacco anche Tambay, tanto che se la prese quando al suo posto arrivò Alboreto (strappò il poster di Michele che Piero e Piccinini le avevano messo in ufficio), non le ci volle però molto tempo per apprezzare anche Michele e sua moglie Nadia.

Il libro è completato e impreziosito da qualche intervento di Leo Turrini e da un bell’inserto fotografico.

L’editore è Terra marque. Costa 18 euro lo trovate anche qui

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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