Per ricordare Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta, a dieci anni dalla morte, è stato pubblicato da Solferino un libro che raccoglie i suoi pezzi sportivi più significativi: Storia Sentimentale dello sport italiano (17 euro, 316 pagine).
Possiamo anche definirlo un libro d’amore, perché Candido ha amato lo sport e i suoi protagonisti, non necessariamente solo i campioni. Anzi. E quando si innamorava di qualcuno guai a toccarlo. Uno dei grandi amori motoristici di Candido è stato Jean Alesi, dal sangue siciliano come il suo. Quando arrivò in Ferrari lo adottò praticamente come un figlio e il suo affetto è stato sempre ricambiato da Jean che per Candido avrebbe (e continua oggi) a fare qualsiasi cosa.
Ecco un pezzo di Candido su Jean in questo libro ci sarebbe saltato bene. Ma per glia manti dei motori, postfazione di Alex Zanardi a parte, ecco i Cannavò pensiero sulla Ferrari, Agnelli, Schumacher, Alboreto, Senna, Biaggi, Valentino. Ma non perdetevi i suoi racconti su Sara Simeoni, Alberto Tomba, Giacinto Facchetti che era quasi un fratello. Ma Candido che raggiungeva i suoi veraci quando doveva celebrare una vittoria, era anche un direttore che sapeva picchiare se c’era bisogno come quando chiese a Boniperti di lasciare quella Champions insanguinata o a Moratti di stracciare lo scudetto arrivato a tavolino.
Non è mai stato un mio direttore, ma piuttosto un compagno di viaggio prodigo di consigli. Ricordo l’entusiasmo con cui mi trascinava da un impianto all’atro alle Olimpiadi di Barcellona.
Cannavò: indimenticabile esempio di professionismo.. anche io ho amato Alesi, la sua rossa col 27 e la sua grinta mi hanno fatto innamorare della f1 e della Ferrari..
Generoso e veloce. Un grande Giovannino