Il miracolo Grosjean spiegato dalla moglie ai figli: la forza dell’amore

Caro marito ti scrivo. Ti scrivo dopo averto visto tra le fiamme… Aver avuto paura di perderti… Marin Grosjean affida a Instagram il suo messaggio per il marito il giorno dopo la grande paura in Bahrain…

Il suo è un bel messaggio, molto umano, molto toccante. La forza dell’amore in un mondo dominato dalla tecnologia…

Eccolo:

Ovviamente questa notte non ho dormito.
E ad essere onesti, non sono neppure sicura di cosa scriverti. So solo che mi va bene farlo. Mi ha sempre aiutato.
Comunque … questa mattina non ti mentirò, le parole non vengono facilmente. Ti farà ridere, tu che sa quanto sono loquace. Te a cui ho sempre scritto tanto, appunto.
E poi non sapevo nemmeno cosa pubblicare come foto. Quale immagine conservare di ieri? Quella delle fiamme? Quella i cui arrivavi tra le braccia dei suoi salvatori? I rottami della tua macchina?
Ho scelto questa un po’ stupidamente. Perché indossiamo entrambi la stessa maglietta del titolo GP2. Quella con cui a volte dormo ancora. Avrei preferito che avesse la parola “supereroe” piuttosto che “campione”, ma se sarà necessario, la faremo su misura. Per i bambini, perché è così che abbiamo spiegato l’inspiegabile.
Su Twitter, in ritardo, ho menzionato le parole utili, le parole urgenti, per proteggerli, soprattutto. Ho accennato allo “scudo dell’amore” che lo aveva protetto. Oggi bisognerà trovare altre formule, inventare altre frasi sensate, esprimere i sentimenti. Li troveremo insieme.
Le formule di gratitudine, per gli uomini dell’auto medica.
Le formule dell’amicizia, per Jean Todt e la sua immancabile umanità.
Le espressioni di ringraziamento per tutti voi, che avete dimostrato il vostro sostegno, il vostro affetto, la vostra gentilezza che ci sono così preziosi.
Grazie alla famiglia di Jules Bianchi; a suo padre Philippe, a cui continuo a pensare. A Jules stesso. A Kevin Magnussen per le sue parole. Alle squadre di Canal + per la loro delicatezza. Ne dimenticherò un po ‘, perdonami.
Grazie ai nostri figli che ti hanno spinto fuori dal fuoco. Grazie al suo coraggio, alla sua implacabilità, alla sua forza, al suo amore, alla sua preparazione fisica che probabilmente lo hanno tenuto in vita anche lui (Kim, Dan, vi voglio bene ragazzi). Non ci è voluto un miracolo, ce ne sono voluti diversi ieri.
Ti bacio.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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