L’Alfa Romeo brucia, la Ferrari riflette, Hamilton vola

L’ultimo venerdì della stagione chiude con Bottas davanti al miracolato Hamilton, guarito dal Covid in 10 giorni e già in grande forma a 0″203 dal suo compagno di squadra. In qualifica sarà come sempre lotta in famiglia anche ad Abu Dhabi con le Red Bull (ossia Verstappen) a fare da terzo incomodo e la Ferrari a lottare per entrare tra i 10…

“Ho dovuto riprendere abitudine alla macchina … ho trovato una macchina con un assetto diverso da quello a cui ero abituato e ho perso una quarantina di minuti a rimetterla come piace a me… poteva andare meglio…”, ha detto Hamilton che invece ha dribblato ogni domanda sul Covid… la faccia è comunque già diversa da quella del messaggio di inizio settimana dalla sua quarantena…

Ad Abu Dhabi tra Raikkonen che va a fuoco, Binotto che non c’è per motivi di salute, tiene banco la notizia della notte, le dimissioni di Louis Camilleri da a.d. della Ferrari.

“Lo abbiamo saputo più o meno negli stessi istanti in cui lo avete appreso voi della stampa – ha detto Mekies  – non ce l’aspettavamo. Poi, lo avete letto dai nostri comunicati, lui è stato positivo al Covid-19, per fortuna senza mai essere in pericolo di vita, ma sicuramente sarà stata una cosa molto dura e probabilmente anche questo potrebbe aver pesato nella sua decisione”.

“Camilleri ha sempre dato un sostegno incredibile assieme al presidente Elkann – ha aggiunto il ds della Rossa – anche in una stagione particolarmente difficile e quindi i nostri pensieri sono con lui in questo momento. L’assenza di Mattia non c’entra nulla con la scelta di Camilleri. Ero con Binotto in Bahrain, non è stato bene dopo il gran premio. Nulla a che fare con il Covid, ma i medici gli hanno consgliato di tornare a casa per curarsi meglio. Ma non è grave, sta bene”.

La Scuderia si prepara a salutare Vettel che ci è presentato con un casco speciale con un Grazie Ragazzi, grazie Ferrari, grazie Italia che racconta tanto della persona… Seb se ne va senza rancore… Ha vissuto sogno, un bel sogno. Purtroppo ha fallito l’obbiettivo mondiale, ma no se la prende, non accusa nessuno e questo è un bel gesto… A Torino si riflette sul dopo Camilleri. Non una scelta facile, ma è una scelta che non andrà a infkuire sul futuro del reparto corse. La priorità per quel ruolo è l’elettrificazione della gamma (con sempre più modelli ibridi) e il lancio del Purosangue, i primo Suv della Casa… La gamma oggi è totalmente nuova, ma nel sttore delle super sportive non ci si può fermare…

La Ferrari avrebbe bisogno di un uomo che conosca le vetture e non solo il lusso o la finanza. Dopo aver lasciato troppo solo Binotto non si può rischiare di lasciare troppi soli anche gli uomini che guidano il reparto commerciale (Enrico Galliera, Michael Lammers e Flavio Manzoni)…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. A sentire parlare (adesso) di Camilleri in questo modo, mi viene in mente di come si dipinge marchionne: adesso sembra un santo. Solo qualche mese fà era stato crocefisso in sala mensa come il peggior Fantozzi! Ha sempre avuto un obiettivo e l’ha raggiunto e superato. Peccato non fosse la ferrari di F1. Allo stesso modo ora si considera vettel un gran pilota dopo che gliene sono state dette di cotte e di crude, soprattutto dal 2018 in poi.
    Coerenza: parola sconosciuta nel vocabolario della lingua italiana anni 2018 e successivi

    1. Mai messe in dubbio le competenze manageriali di Camilleri… ma solo quelle legate alla F1
      E Seb fino al 2018 ha fatto buone cose non va dimenticato

  2. Sig Zapelloni
    Peccato si sia persa l’opportunita S Domenicali.
    Ma non si poteva dimettere 6 mesi fa?
    Grazie

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