
Otto ore di test (e una di blackout) non sono servite a nulla. La Formula 1 2025 era un mistero prima di scendere in pista e resta un mistero dopo il primo giorno di test, con la sensazione che potrebbero essere i dettagli a fare la differenza a fine stagione.
Ci sono quattro squadre diverse davanti con quattro piloti racchiusi in meno di mezzo secondo. Guida Norris davanti a Russell, Verstappen e Leclerc. I tempi sono migliori (Norris 1’30”430) di quelli della prima giornata dello scorso anno, ma sono comunque lontani da quello con cui Max si è preso la pole lo scorso anno (1’29”179). Tutti tempi ottenuti nel pomeriggio quando i templi sono calati come la temperatura. Nessuno ha comunque inseguito il tempo ad effetto. Tutti hanno cercato di effettuare più chilometri possibili e alla fine lo stakanovista di giornata è stato Ocon con 87 giri davanti ad Antonelli e Tsunoda con 78 giri a testa, tutti e due in mattinata quando Kimi ha fatto registrare il miglior tempo (1’31”428), poi diventato il settimo di giornata a sottolineare la differenza nelle condizioni della pista.
Qualche indicazione le prime otto ore di test della stagione ce le hanno però regalate. La nuova Ferrari sembra nata bene e reagisce ottimamente alle regolazioni. Lo si è notato nel passaggio da Hamilton a Leclerc con la SF-25 che dopo esser apparsa un po’ sottosterzante al mattino, ha ritrovato quel comportamento neutro che dovrebbe rappresentare un’ottima base di partenza per lo sviluppo che verrà. Una buona notizia che vale di più del tempo di giornata strappato da Charles Leclerc (1’30”878), il più lento dei top driver. La SF-25 è la macchina che più è cambiata, con una nuova filosofia nella sospensione anteriore, ed è probabilmente quella che ha bisogno di più lavoro per trovare il picco delle prestazioni. Lewis in mattinata ha completato 70 giri con un tempo (1’31”834) diventato poi il tredicesimo, Charles nel pomeriggio ha collezionato 67 giri con un miglior tempo di 1’30”878 a lungo il migliore., prima di scivolare in quarta posizione.
La sorpresa di giornata è stato Carlos Sainz con il quinto tempo in un territorio abbastanza sconosciuto dalla Williams che un anno fa di questi tempi faticava a mettere insieme i chilometri.
Il clima non è certo quello che ci si aspettava da quelle parti: 15 gradi nell’aria, 26 sull’asfalto. Ci sono addirittura delle chance di veder piovere nel deserto. Ma d’altra parte nessuno poteva prevedere neppure il black out che ha tenuto il circuito al buio per quasi un’ora, interrompendo le prove del pomeriggio e costringendo poi la Formula 1 recuperare il tempo perso a fine sessione.


