L’uomo dell’anno in casa Ferrari è stato Antonello Coletta

Non credo ci siano dubbi. L’uomo dell’anno in casa Ferrari è stato Antonello Coletta. Con l’operazione LeMans aveva messo in gioco tutta la sua carriera. Adesso che la 24 ore del centenario l’ha vinta, sa che nessuno oserà più dirgli nulla. Ha voluto andare a correre a Le Mans nella massima categoria, ha convinto il presidente ad accettare la sfida e alla fine ha portato a Maranello il trofeo più bello di tutti.

Onore ad Antonello Coletta, il trionfi di un uono normale. Non di un homo comune però perchè Coletta ha dimostrato di essere speciale per come ha gestito negli anni tutto il reparto Corse Clienti di Maranello, tanto da trasformarlo in una vera miniera d’oro.

Qualcuno voleva affidargli la Formula 1 lo scorso anno. Non era un’idea sbagliata, ma era giusto fargli completare il percorso a Le Mans. Quando un giorno finirà l’era Vasseur (se mai comincerà) però sarà obbligatorio pensare a quest’uomo che da zero ha coistruito un’impresa storica.

Spesso le risorse di cui si ha bisognoi sono nascoste dietro l’angolo.

Coletta, Global Head of Endurance e Corse Clienti, come recita il suo titolo, ha ripercorso le emozioni di una stagione pazzesca con i ragazzi dell’ufficio comunicazione della Ferrrai. Ecco che cosa ha detto.

Ps: ma se Vasseur e la F1 organizzano un pranzo di Natale dopo una stagione simile perchè a Maarabnello non hanno fatto altrettanto per festeggiare la Hypercar? 

Coletta, qual è stato il momento più emozionante per lei quest’anno? 

“Vi sono stati due momenti che vorrei citare, le gare di Sebring e Le Mans, per motivi differenti. In America, al debutto nel FIA WEC, arrivavamo per la prima a confrontarci con i nostri avversari: fino al giovedì precedente la gara la tensione era notevole, poi a partire dalle prove libere ho capito che la vettura era molto veloce e ho iniziato a sentirmi ottimista, e aver ottenuto un podio all’esordio è stato fantastico. A Le Mans, invece, l’avvicinamento alla gara è stato diverso e si sono intrecciati diversi stati d’animo. La pressione alla vigilia era maggiore. Sapevamo di essere competitivi e la qualifica, terminata con un primo e un secondo posto, ha confermato le nostre credenziali. Durante la gara, però, la tensione continuava ad accompagnarci, finché a partire dall’alba di domenica (11 giugno, Ndr) la consapevolezza del nostro potenziale continuava a crescere e con essa l’ottimismo. La gioia provata al traguardo è qualcosa d’indescrivibile”. 

Nella memoria di tanti appassionati rimarrà quello che Ferrari ha compiuto proprio a Le Mans: quali sono state le chiavi del successo?

“Quello che abbiamo fatto alla 24 Ore di Le Mans rappresenta senza dubbio qualcosa di unico, una pagina entrata nella storia del motorsport. Tornare a gareggiare nella top class dopo mezzo secolo e riportare il Cavallino Rampante alla vittoria, 58 anni dopo il successo firmato nel 1965 dalla 250 LM guidata da Jochen Rindt e Masten Gregory, è stato un traguardo straordinario. Nel corso della gara non abbiamo mai sbagliato né un pit-stop, né una strategia, né una scelta fatta dai piloti. Tutti hanno mostrato grandissima lucidità. Per vincere una 24 Ore di Le Mans non basta un’ottima vettura, ma serve una grande organizzazione di tutta la squadra. Penso che sinora sia stato il momento più importante della mia carriera professionale così come dei collaboratori che ho avuto al mio fianco”. 

Tornando indietro nel tempo, prima del debutto nel FIA WEC della 499P, avrebbe pensato di poter concludere una stagione così positiva, con il secondo posto nella classifica Costruttori, il terzo e il quarto in quella Piloti?

“A fine 2022, quando eravamo impegnati con i test di sviluppo, nutrivamo alcuni dubbi sul futuro prossimo: se mi avessero detto che avremmo vinto la gara più importante dell’anno, firmato una pole position all’esordio di Sebring e a Le Mans, e che saremmo saliti sul podio in sei delle sette gare stagionali, avrei faticato a crederci”. 

Quali sono stati quindi i “segreti” insiti nel lavoro di squadra sia durante la fase di sviluppo della 499P sia nel corso del campionato? 

“Abbiamo sviluppato in soli otto mesi, dal primo Shakedown il 6 luglio 2022 al debutto in gara a Sebring nel marzo 2023, una vettura che si è dimostrata subito molto veloce, e anche affidabile come abbiamo visto nel corso della stagione. Per arrivare a tali traguardi sono stati imprescindibili due elementi: la passione, e la professionalità mostrata da tutte le persone coinvolte nel progetto”. 

Nel settore delle GT, nel 2023 ha debuttato la 296 GT3, un’auto da competizione derivata dalla 296 GTB: come valuta l’annata?

“Senza dubbio il 2023 è stata un’annata di transizione nel campo delle competizioni GT, che ci ha visti girare pagina rispetto al passato. La 296 GT3 è una vettura di ‘rottura’ rispetto al precedente modello, la 488 GT3 Evo 2020. Un’auto molto differente, a partire dal motore V6, il primo sei cilindri impiegato da Ferrari nell’epoca recente delle gare GT. Partendo da queste premesse, sapevamo che avremmo affrontato un anno nel quale sarebbe stato essenziale curare l’affidabilità e la competitività. All’esordio alla 24 Ore di Daytona e nei primi mesi abbiamo avuto parecchi problemi: il più frequente è stata la difficoltà nel dialogare con le autorità sportive competenti per mettere a punto il miglior BoP (Balance of Performance, Ndr). C’era molta attesa intorno al debutto della 296 GT3, che si è dimostrata in pista subito velocissima in tutti i tratti guidati, quindi è stata penalizzata in termini di potenza. Nel corso dell’anno, però, le condizioni ci hanno via via permesso di esprimerci meglio, abbiamo ottenuto alcuni risultati importanti, e a settembre abbiamo colto una doppietta nel GT World Challenge Europe – Endurance Cup a Barcellona”. 

La 296 GT3 del resto ha scritto una pagina di storia vincendo la 24 Ore del Nürburgring…

“Un grande successo, il primo per Ferrari nella storia della prestigiosa prova tedesca quest’anno giunta alla 51esima edizione, arrivato forse inaspettatamente grazie a un team come Frikadelli Racing che ci ha dato fiducia, gareggiando quest’anno per la prima volta con il Cavallino Rampante. Al Nürburgring la vettura ha dimostrato tutto il proprio potenziale sia in termini di prestazione, sia di affidabilità. E dopo una gara lunga e combattuta ha trionfato su uno dei tracciati più iconici al mondo”. 

Con queste premesse quali saranno gli obiettivi per il 2024? 

“Nel FIA WEC in classe Hypercar ripartiremo consapevoli di quanto abbiamo dimostrato nel 2023, il percorso è solo all’inizio e punteremo a confermarci una presenza costante nella sfida per la vittoria del titolo mondiale. Nel campo delle GT, il potenziale dimostrato dalla 296 GT3 ci fa ben sperare per il futuro, in una stagione nella quale dovremo progredire nel percorso di conoscenza ed evoluzione della vettura nei principali campionati internazionali”. 

Rileggi https://topspeedblog.it/ferrari-nella-storia-trionfa-a-le-mans/

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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