#Montezemolo e la #Ferrari: “Organizzazione da cambiare. Binotto troppo solo”

Luca di Montezemolo interviene con decisione. L’ex presidente (19 mondiali vinti) ha le idee chiarissime e lo racconta su Radio Rai a La Politica nel Pallone dove con Emilio Mancuso e Xavier Jacobelli lo abbiamo interrogato sulla crisi Ferrari.

Parte con “Voglio essere costruttivo e non distruttivo”. Poi avanza come un carroarmato. Non fa nomi, ma è chiaro a chi attribuisca la colpa.

“Io sbagliai nel 2014 ad accettare il passaggio ai motori ibridi. Sottovalutammo il fatto che la Mercedes li stava studiando da due anni e soprattutto che l’industria tedesca aveva una cultura sull’argomento che in Italia era ancora sconosciuta. Siamo stati noi con LaFerrari i primi a produrre una vettura ibrida. Ma dopo un anno buio eravamo già competitivi…Purtroppo dal 2014 la Ferrari non è più stata in corsa per il mondiale. Quando mi sostituirono mi dissero che non contava avere i bilanci positivi, bisognava vincere in pista… Almeno ai miei tempi quando non vincevano restavamo in lotta fino all’ultima gara. Tante volte abbiamo perso proprio alla fine. Con Michael, ma anche con Irvine, Massa e due volte con Alonso”.

“Il problema di oggi nasce innanzi tutto dall’organizzazione. La Ferrari ce l’ha totalmente diversa dalle altre squadre. Mattia Binotto è troppo solo. Non ci sono altre squadre organizzate così. Binotto che è un giovane alle prime armi come direttore tecnico, è responsabile della gestione sportiva, della gestione piloti, dell’area tecnica e deve occuparsi anche della politica. Ai miei tempi io avevo costruito una squadra con il meglio del meglio. C’erano Jean Todt, Ross Brawn, Rory Byrne, Paolo Martinelli, Stefano Domenicali… la Formula 1 è come il grande calcio internazionale, non si guardano i passaporti, per vincere si deve cercare il meglio e poi far crescere gli uomini che ci sono all’interno. In Ferrari negli ultimi tempi i talenti li hanno fatti andare via. Prima Allison, poi Sassi, tutti finiti alla Mercedes”.

“Un po’ per ansia di vincere, un po’ per inesperienza sono stati commessi degli errori. E’ sbagliato pensare di fare tutto in casa. La Formula 1 non si gestisce come un’azienda quotata in Borsa o come una grande realtà industriale…”.

“Sono molto preoccupato perché non sarà facile uscire da questa situazione anche perché bisognerebbe già lavorare sul 2022 quando cambierà tutto”. Ma che fare adesso? Come intervenire? “E’ eccessivo parlare di rifondazione, ma questa organizzazione non va bene per la Formula 1 di oggi. Vedo difficile sviluppare la macchina e pensare al  futuro, anche perché non bastano un musetto e un ala a cambiare la competitività di quest’auto. Credo sia necessario prendere la situazione per le corna, fare delle scelte coraggiose e farle rapidamente”.

“I piloti non hanno colpe. Ma io non avrei mai tagliato Vettel con tanto anticipo. Si è messa troppa pressione su Leclerc ed è difficile coinvolgere Vettel in un discorso costruttivo visto che se ne andrà”.

“Mi è spiaciuto che proprio dalla Ferrari arrivò un veto alla mia presidenza della Formula 1. Ecclestone mi aveva chiamato e avrei accettato con piacere. Mio padre mi diceva sempre: chi è gelosao del passato non ha capito nulla”.

Presidente ma lei come avrebbe reagito a incidente e doppiaggio? “Sentireste tremare i muri di Maranello”. Ne sono sicuro. Ho visto personalmente come sapeva arrabbiarsi quando era il caso…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

8 commenti

  1. Un altro che chiaramente si riferisce al grande mago Marchionne… e meno male che è un santo! Fu lui ad epurare la ferrari dei grandi nomi con personaggi cresciuti in casa. Di Binotto diceva “ha la ferrari nel sangue; solo chi è così potrà riportarla ai vertici”. Peccato che si è affidato ad un direttore tecnico che non ha mai progettato una vettura. E questi sono i risultati. Certo che comunque, come ammette lo stesso Montezemolo, con il meglio del meglio è anche più facile vincere. Non si dice a che prezzo, ma si vince. I nomi che cita hanno fatto la storia. Guarda caso, è proprio dal 2014 che vince una sola squadra in F1 ma non ha la livrea rossa, bensi argentea (e adesso nera). Alla fine, facendo i conti della serva, con le gestione Marchionne quanti mondali sono arrivati? Ecco, e questo era il mago, figuriamoci gli altri…Ha solo venduto la fiat agli americani e la ferrari è diventata una società con sede legale in Olanda.

  2. Sig Zapelloni
    Grazie per riportare queste dichiarazioni per chi e’ fuori dall’italia.
    Mamma Mia come le dice… personalmente sono d’accordo su tutto.
    Ed e chiarissimo chi deve fare cosa. Speriamo lo stiano a sentire.

    Sig Zapelloni
    Con i suoi contatti – sa dirci se lo staranno a sentire a Maranello o si andra avanti come nulla?

    Mi piacerebbe commentare tutti messaggi ma mi fermo a questi:
    – “no conta avere i bilanci positivi, bisogna vincere in pista… “ ==> oggi il mindset sembra proprio il contrario purtroppo, Ed e anche chiaro che non c’e’ l’organizzazione per vincere

    – coinvolgere Vettel sulla rifondazione. Mi chiedo se Vettel aveva voglia Di farlo con un ruolo di seconda guida. Non sono sicuro. Con meno soldi penso che non avrebbe problemi, 2da guida non lo so… ma sembra che non l’hanno neanche chiesto. Peccato. Vedremo come sara Sainz su questo

    Grazie ancora

  3. Presidente Montezemolo la prego ritorni in Ferrari e costruisca una squadra vincente

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