
“Era il momento giusto, gli ho fatto le mie congratulazioni perché ha fatto una grande gara. Penso che sia normale”. Così Valentino alla vigilia del weekend di Austin ha spiegato la stretta di mano con Marquez sul podio di Rio Hondo.
Pace fatta. Da uomini veri, non su richiesta. Un anno fa a Misano, Vale si rifiutà di stringere la mano a Marquez davanti alle telecamere. In Argentina, quasi un anno dopo, ha cambiato idea. Perché soltanto gli stupidi non lo fanno. Perché è arrivato il momento giusto come ha spiegato ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD: “È meglio così, le strette di mano devono essere anche un po’ sincere. Farlo su richiesta mi sembra di essere un po’ un pagliaccio o un cagnolino, al quale dici: fai il salto, scodinzola!“.
Pace fatta? Beh non esageriamo, non credo che Valentino dimenticherà mai come Marquez gli ha fatto perdere un mondiale. Però Valentino sa riconoscere il campione e quello che sta facendo Marc in pista non può essere definito in altro modo: guida da campione. Per cui è giusto che il più grande di tutti gli riconosca i meriti stringendogli la mano.
“Gli ho stretto la mano perché aveva fatto veramente una gran gara”, ha spiegato Rossi.
“Si è trattato di un momento particolare avete presente quando siete lì sul punto di baciare una ragazza…e lo fate? È stata una cosa così, un momento particolare. Comunque tengo a ripetere che da parte mia non ho nulla contro Vale ed è normale avere buoni rapporti professionali con tutti gli avversari”, aveva detto invece Marquez, facendo ridere persino Vale.
L’appuntamento con la gara di Austin è per le 21 di domenica (diretta Sky, naturalmente).