Nessun mistero Steiner: cacciato per mancanza di risultati

Perchè sia finita tra Haas e Steiner lo spiega direttamente al sito ufficiale della Formula 1 il padrone della scuderia. E lo ha senza usare giri di parole: “È stata una questione di prestazioni. Siamo all’ottavo anno, con oltre 160 gare, e non abbiamo mai ottenuto un podio. Negli ultimi due anni siamo arrivati decimi o noni. Non sto dicendo che sia colpa di Gunther o cose del genere, ma sembra che questo sia il momento giusto per cambiare e provare una direzione diversa, perché non sembra che continuare con quello che avevamo possa funzionare”.

Visto che alla fine è lui a metterci la faccia e i denari, nulla da obiettare. Lui paga, lui decide. Verrebbe da chiedersi se ha pagato abbastanza per pretendere certi risutati perchè pare che il motivo del dissidiostia proprio qui. Hass pretendeva giustamente risultati migliori, ma Steiner gli rispondeva che per ottenerli aveva bisogno di un investimento maggiore. Il braccio di ferro alla fino non poteva che vincerlo chi porta il pallone al parco. Senza Haas non esisterebbe la scuderia, quindi avanti senza Steiner.

Qualcuno potrebbe chiedersi come mai in epoca di budget cap si parla ancora di aumentare gli investimenti? Semplice perchè ci sono due/tre squadre che il budget cap non solo con lo sforeranno mai, ma neppure arrivano a sfiorarlo…

“È vero, Gunther mi piace, è una persona davvero simpatica, una personalità davvero buona. Abbiamo avuto una fine dell’anno difficile. Non lo capisco, davvero non lo capisco. Queste sono le domande giuste da fare a Gunther, cosa è andato storto. Alla fine della giornata, si tratta di prestazioni. Non mi interessa più essere decimo”, ha aggiunto.

Nessun mistero, ma accuse precise. E percolose. Ricordiamoci di quando Marchionne cacciando Montezemolo: corriamo per vincere, no per arrivare secondi…

Vedi anche Dopo Binotto anche Steiner, non è che Netflix porti…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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