Vince sempre Max, ma almeno questa volta la gara è stata divertente con sorpassi, duelli e uno sprint per il podio all’ultimo respiro. Si sono divertiti in tanti tranne Leclerc, le Mercedes, le Alfa Sauber, Albon e Magnussen.
10 a Fernando Alonso. Quanto si è divertito a combattere fino all’ultimo metro con Perez che aveva un’auto migliore ma non il suo talento. Bello vederlo così in palla a 42 anni. Inaffondabile.
9 a Lando Norris. Due podi in due giorni, una mini pole. L’illusione di poter contrastare Verstappen. Prima o poi vincerà anche lui.
8 a Max Verstappen. Per lui ormai le vittorie diventano ordinaria amministrazione. Comunque vada vince sempre lui. Insaziabile.
7,5 a Lewis Hamilton per il tributo ad Ayrton. Non per quello che non ha potuto fare (non per colpa sua) in pista.
7 al Checo Perez che comunque ha finalmente avuto un buon weekend. Non ha battuto Alonso, ma ha tenuto lontano Hamilton in classifica. E la Red Bull non ha mai chiuso il Mondiale con un uno-due tra i piloti.
6,5 a Lance Stroll che ha ritrovato la strada con la vecchia Aston. Dietro ad Alonso ma comunque a punti. Si sta risollevando.
6 a Carlos Sainz. Ha limitato i danni ma soprattutto ha parlato chiaro con il box: Non voglio più vedere questa frizione! Più chiaro di così!

5 a Hulkenberg che ha innescato il grande crash al via sbattendo Albon contro il povero Magnussen.
4 all’Alfa Sauber. Ritirate due macchine non è proprio il massimo. Ancora due gare poi l’Alfa cambierà partner. Ha fatto tanto dal punto di vista del marketing, tantissimo. Ma per il resto non ha influito.
2 alla Mercedes. Un anno dopo sulla pista della resurrezione è naufragata. La crisi non finisce.
0 alla Ferrari. Un’altra auto che non arriva al via. Troppo grave per una Scuderia come la Ferrari anche perché non è la prima volta che capita quest’anno. Al museo degli errori/orrori dell’ingegnere si aggiungono altri particolari.
N.G. a Charles Leclerc. Non ha colpe ed ha capito come uscirne: andare a Lourdes.


