Pagelle di Miami: Lando piace proprio a tutti

Lando Norris non ha ancora finito di festeggiare. Giusto così. Vedrete che adesso che si è sbloccato diventerà un altro. La Formula 1 ha trovato un altro uomo del futuro. Pagelle da Miami dove anche gli americani sembrano essersi divertiti…

10 a Lando Norris, mister simpatia. Tutti lo amano, tutti erano felici per la sua vittoria, perfino Max Verstappen che in più di un’occasione ha detto che non gli dispiacerebbe averlo come compagno di squadra. Max lo aveva battuto solo ai videogame, adesso, dopo 110 gare se la può godere davvero. Il vero The Donald della domenica, baciato dall’autentico Donald (Trump) prima del via…

10 anche ad Andrea Stella. Un altro italiano protagonista in Formula 1. Un altro team principal che arriva da Maranello e va a vincere in trasferta. Un altro tecnico al potere (un motivo ci sarà pure). C’era lui sul podio a ritirare il premio per la McLaren. Giusto così.

9 ad Adrian Newey. Meriterebbe 10 e lode per la carriera, ma non dobbiamo scordare che anche la Williams di Senna era uscita dalla sua matita, anche se non ha certo sbagliato lui nella modifica del piantone maledetto. Vediamo dove andrà. Io un’idea ce l’ho… E se non accetterà la corte ferrarista, allora è meglio che vada in pensione.

8 a Lewis Hamilton. Ha chiuso solo sesto, ma quest’anno si deve accontentare. Ha lottato come se in palio ci fosse la vittoria con una Mercedes che non era il massimo… Ha avuto anche un confronto ravvicinato con Leclerc. È stato attento a non combinare danni che sarebbe stato complicato giustificare.

7 a Max Verstappen. Con una macchina che ha definito disastrosa ha vinto la Sprint, conquistato la Pole e chiuso comunque al secondo posto. In tanti vorrebbero un’auto così disastrosa…

7 a Leclerc Charles è sul podio, ancora davanti al compagno di squadra (ha goduto soprattutto in qualifica), ma si aspettava un’altra gara. Ancora una volta ha perso Max, ma non ha vinto lui… Però in qualifica abbiamo rivisto il verso Charles. Forse sta tornando davvero. Non resta che attendere gli aggiornamenti alla SF-24 in arrivo a Imola.

7 a Tsunoda. Ancora a punti (terza in sei gare) , ancora davanti a Ricciardo. Non male dopo che la Sprint aveva premiato il suo compagno risorto.

6,5 a a Carlos Sainz . Carlos era partito come un razzo. Non aveva fatto i conti con la follia di Perez. Senza perez sarebbe stato secondo alla fine del primo giro e la sua gara sarebbe stata diversa. Cose se avesse aspettato un giro a cambiare gomme… Invece alla fine si è preso pure 5″ di penalità per la spallata data a Piastri, perdendo una posizione. Sfortunato.

5 a Oscar Piastri. Bravissimo al via, poi si è perso per strada dopo il duello con Sainz da cui è uscito con un’ala danneggiata. Con le Pirelli Bianche non era veloce come con le gialle. Anche a lui sareve bastato aspettare due giri per il primo cambio…

5 anche a George Russell. Un weekend un po’ opaco. Battuto da Hamilton, mai davvero in palla.

2 a Kevin Magnussen. Per la difesa durante la Sprint. Scorretto sapendo di esserlo per difendere la posizione del suo compagno. Eccessivo.

1 ai commissari. Il caso Magnussen andava trattato in un altro modo. Inutile accumulare penalità ma lasciarlo in pista. Uno stop and go sarebbe stata una punizione più giusta. Anche la penalità notturna a Sainz grida vendetta.

0 a Sergio Perez. Ma l’avete visto in partenza? Dove pensava di andare? Ha rischiato di fare strike infilandosi tra le due Ferrari e sfiorando il suo compagno di squadra. Ha rischiato di essere licenziato in diretta.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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