Pole Sprint al solito Max. Ferrari deludente

Non ci siamo proprio. La Ferrari chiedeva all’Austria delle risposte incoraggianti. Magari la conferma dell’idea di essere ancora davanti a Mercedes, addirittura alla Mclaren. Invece la delusione regna sovrana nel box della Scuderia con Leclerc ancora furioso.

Tutte le volte che ci si illude di averlo ripreso, lui scappa via un’altra volta. Max Verstappen non regala neppure la piccola pole, quella valida per la 15esima gara sprint, una specialità che ha già vinto 9 volte. Norris resta a 93 millesimi che non sono nulla, ma su una pista così corta, sono un’eternità. Pensate agli altri che sono molto più lontani. Dietro a Max ci sono le due McLaren e la Mercedes di Russell.

La Ferrari è scomparsa anche in Austria dalle prime file. Sainz è rimasto a 0”440, Leclerc non è neppure riuscito a effettuare il suo giro lanciato con gomme morbide. Ha preso bandiera, insomma ha lasciato scadere il tempo. Colpa di un motore che si è ammutolito mentre usciva dal box. “Che diavolo è successo? Mi si è spento il motore. E’ entrato l’antistallo? Ma scusate non dovrebbe proprio impedire al motore di spegnersi?”, ancora una volta la rabbia di Charles arriva via radio. Ci teneva a fare bella figura su una delle piste dove in passato si era divertito di più, battendo Max due anni fa. Perchè l’antistallo abbia spento il motore resta un mistero. Dovrebbe evitarlo…

La Ferrari gli ha tolto il sorriso un’altra volta. Partire decimo in una gara sprint da 100 km non promette nulla di nuovo. “La prestazione è stata brutta – ammette Vasseur – Sono deluso perché abbiamo una macchina in quinta e una in decima, negli altri run era andata meglio. La macchina soffre di bouncing, era tornato già a Barcellona, ma non sono sicuro che la nostra sia quella che salta di più”.

Sta di fatto che prima delle evoluzioni davanti c’era solo la Red Bull, adesso continuano ad esserci anche McLaren e Mercedes. “L’unica strategia per la sprint è  spingere”, aggiunge Fred. Partendo così da lontano non sarà troppo divertente, ma la Ferrari perde quasi tutto nell’ultimo settore, quello dove Max Verstappen prende il volo. È inutile illudersi che la fuga sia finita. Max è un distruttore di sogni. Quegli degli altri.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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