Rassegna stampa Formula1: che si dice delle F12022?

Che si dice della F12022? Ecco una mini rassegna stampa di quanto uscito stamattina. Quello che penso il lo potete leggere qui

Come sarà questo motore del Tremila? La presentazione dei prototipi delle monoposto del 2020, secondo Giorgio Terruzzi che ne scrive sul Corriere della sera, anticipano “una F1 da battaglia. Più velocità, sfide più serrate, sorpassi più frequenti. C’è una radice rossa evidente che collega i papà di questa macchina destinata a segnare le corse del futuro, con la speranza che la rivoluzione tecnica richiesta per realizzarla riconsegni proprio alla Ferrari un ruolo dominante. I punti chiave sui quali i progettisti lavorano da tre anni sono sei: aerodinamica con maggior effetto suolo per assetti più rigidi, disegnata per facilitare chi insegue; sospensioni meccaniche semplificate; pneumatici di 18 pollici con cerchi uniformati e dischi di grandi dimensioni; aumento del peso (38 kg); baricentro più alto; incremento della sicurezza passiva. Tutto ciò ha significato ripartire dal foglio bianco per definire una vettura entro limiti di budget contingentati, destinata a transitare la F1 verso una dimensione ecosostenibile, lavorando su una aerodinamica completamente diversa rispetto al passato”.

“Se avessi davanti a me un contratto che mi dice che sacrifichiamo il 2021 per il prossimo anno più competitivo sarei felice, ma nessuno purtroppo ha questa garanzia”

Charles Leclerc

Per Luigi Perna, Gazzetta dello sport, “la macchina è parecchio diversa da quelle attuali. Il muso è molto aggressivo, con un’ala anteriore dall’ampia superficie, le prese d’aria sulle fiancate sono slanciate ed eleganti, senza i numerosi deflettori che ci sono adesso. Il tutto esaltato da una livrea “riflettente”, di colore argento e rosso, scelta dalla Formula 1”.

Jacopo D’Orsi per la Stampa dice che “ricorda vagamente una Formula E a ruote scoperte. Comprensibilmente ha fatto storcere la bocca a più di un appassionato e addetto ai lavori come ogni volta che cambia radicalmente l’aspetto delle monoposto. Nessuno l’ha definito «bello». L’obiettivo, con meno turbolenze, è ridurre gli svantaggi di chi insegue”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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