Rassegna stampa i sogni proibiti di Leclerc e quelli dorati di Bagnaia

Rosso vivace e Rosso stinto. La domenica dei motori ha due tonalità dello stesso colore. Quello Ducati autorizza i sogni dorati e mondiali di Pecco Bagnaia a 30 punti dall’aggancio; quello Ferrari proibisce i sogni mondiali di Leclerc e gli lascia solo una piccola speranza in vista di Monza. Ecco, grazie a www.loslalom.it la Rassegna stampa motoristica del lunedì post Misano e Zandvoort.

Fabio TavelliIl FoglioC’è un uomo solo al comando, la sua auto è una Red Bull. Il suo nome è Max Verstappen. L’olandese potrebbe prendersi una vacanza a Monza, Singapore, Suzuka e Austin e rimanere ancora largamente leader. Non succederà e per il secondo titolo mondiale consecutivo non è una questione di “se” ma di “quando”. … Sulla tempestività del giudice di corsa nella gestione delle situazioni di Safety e Virtual ci sarebbe da discutere assai visto che i pesi e le misure non sempre sembrano uguali.

Stefano ManciniLa StampaPer vederlo vincere contro quel che resta della Ferrari competitiva di inizio anno si sono mossi in 305 mila nel fine settimana, ma le richieste di biglietti avevano superato il milione e mezzo. Per il prossimo anno l’evento è già tutto esaurito. Il Gp di Olanda è stato una tre giorni di applausi, di cori, di birra a fiumi e del tormentone «Max Max SuperMax» che sta diventando colonna sonora del campionato

Daniele SparisciCorriere della seraChe cosa resta della Rossa splendente di primavera-estate? Granelli di sabbia, come quelli di queste spiagge in cui Leclerc e Sainz si sono impantanati. Cavallino terza forza, questo dice la sconfitta nel regno di Verstappen. Anche la Mercedes adesso è davanti C’entra la direttiva contro i saltelli aerodinamici (porpoising), ispirata dalle manovre politiche della Mercedes nel tentativo di rallentare gli avversari, entrata in vigore in Belgio? Alla Red Bull ha fatto il solletico, la Ferrari sembra averne patito più di quanto dica Binotto. E senza velocità Monza, domenica, fa paura.

Umberto Zapelloni, Il GiornaleTanta Red Bull e poca Ferrari. Tanto Verstappen e un Leclerc impotente. Una Red Bull ancora velocissima e una Ferrari inspiegabilmente lenta dopo la grande illusione dell’altro giorno in qualifica. adesso la stagione che poteva essere positiva, rischia di trasformarsi in un incubo per i tifosi, con una Mercedes, ora più veloce in pista, ormai a soli 30 punti in classifica Costruttori. E il prossimo appuntamento è a Monza. A casa Ferrari. A casa nostra.

Leo Turrini, Resto del CarlinoAvevamo già capito tutti, più o meno, che sottrarre il titolo iridato a Max Verstappen era la classica missione impossibile. Ma questa è una dolorosa resa anticipata. Fa male al cuore assistere ad episodi come quello accaduto ieri ai danni del povero Sainz. Quando lo spagnolo è arrivato ai box per una sosta, semplicemente ed incredibilmente non si trovava una ruota. Dispersa! Se un osservatore neutrale mettesse in fila tutte le disavventure registrate in questa stagione davanti al garage del Cavallino, beh, minimo minimo penserebbe al malocchio, perché davvero è difficile comprendere quanto è capitato da marzo in poi. Allora è evidente che c’è una riflessione da fare, perché si può essere battuti in pista da un avversario più forte ma per provare a diventare i più forti appunto sulla pista è assolutamente indispensabile essere i migliori a bordo pista

Alessandra ReticoRepubblicaCom’è arancione questo Mare del Nord, Max è davvero il suo Mosè. Così lo definì l’anno scorso Lewis Hamilton battagliandoci contro e perdendo. Il rosso acceso, com’è lontano.

Massimo Calandri su Repubblica racconta che “Valentino per la prima volta ha disertato il gp di casa, a 5 minuti dal Ranch di Tavullia: ha corso con le auto Gran Turismo in Germania, chiudendo con un discreto 5° posto. È felice così. Ha inviato parecchi messaggi vocali al suo allievo. Molti chilometri più a sud di Hockenheim la tradizionale invasione della pista romagnola del Popolo Giallo nel dopo gara non c’è stata. Non ci sarà più. A Misano il colore predominante era il Rosso Ducati, alla curva Tramonto sventolavano centinaia di bandiere col numero 63.  Sì, è cominciata una nuova èra.

Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera analizza la corsa del torinese e della sua Ducati, in parallelo con quella di Leclerc e la Ferrari in Olanda. Scrive: La rossa Ducati ricorda assai il blu Red Bull in quanto padrona della scena tecnica, mentre il blu Yamaha mostra qualche affinità con il rosso Ferrari. La doppia immagine incrementa il dispiacere pensando a Leclerc che corre in una condizione assai diversa rispetto a quella di Bagnaia. Tra i due c’è ancora una distanza da colmare, crediamo, sul fronte della consistenza agonistica ad alto livello. Il fatto è che il campione torinese ha la possibilità di coronare l’inseguimento, di puntare per la prima volta al Mondiale, al contrario di Charles. Ma questa è una legge sacra del motorismo: sono i mezzi meccanici, da sempre, a decidere il destino dei piloti nel bene o nel male. Il sogno di Bagnaia è sorretto, è lanciato. Quello, legittimo, di Leclerc, è rimandato almeno di un anno.

Maria Guidotti sul Giornale sottolinea che le lacrime di gioia di Pecco Bagnaia, primo pilota Ducati a firmare 4 vittorie consecutive, si sono mescolate con quelle di Andrea Dovizioso che a 36 anni ha detto addio alle corse dopo ben 21 stagioni. In un ideale passaggio di consegne, il Dovi ha passato il testimone alla nuova generazione di piloti che con la Rossa con cui lui ha chiuso tre volte secondo nel mondiale, hanno regalato uno spettacolo straordinario.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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