Rassegna stampa messicana: ode a Verstappen, il favorito ormai è lui

Ode a Verstappen sulla stampa italiana che celebra la vittoria di Max e comincia a parlare della fine dell’era Hamilton. La delusione per la Ferrari viene mitigata dai punti guadagnati sulla McLaren. Accontentiamoci.

 Stefano Mancini per la Stampa dice che Hamilton aveva un solo modo per sperare di vincere il Gran premio del Messico: passare in testa alla prima curva. Ci sarebbe anche riuscito, se solo Bottas, il suo compagno di squadra uscente, gli avesse dato una mano invece di spalancare la porta a Verstappen. Che ne ha approfittato e nessuno l’ha più visto fino alla premiazione sullo spettacolare podio del circuito Hermanos Rodríguez. La Mercedes si era presa la prima fila in qualifica più di astuzia che di velocità. La Red Bull ha ristabilito le distanze.  Può succedere qualunque cosa, ma la Red Bull è più veloce e Verstappen è maturato. A Hamilton non resta che resistere e sperare

Paolo Rossi su Repubblica lo definisce errore pacchiano, inspiegabile per un pilota della sua esperienza, non traducibile neppure sul lettino di uno psicanalista (e infatti il finlandese ha respinto le accuse). Il Paradiso era lontano 811 metri, e Max Verstappen li ha percorsi come il manuale della Formula 1 insegna. La partenza, nel Gp del Messico, è decisiva: lo sanno anche i bambini delle elementari che la scia a favore di chi insegue assicura un vantaggio di quasi mezzo secondo sull’intero rettilineo. Tutti lo sapevano, tranne Valtteri Bottas: quelli della Mercedes si chiederanno per molto tempo cosa sia passato nella testa del loro pilota che, dopo la bella pole di sabato, ha gettato alle ortiche tutti i piani della scuderia tedesca. Cosa ha fatto? Invece di fare gioco di squadra, e aiutare il compagno Hamilton, si è messo a duellare con lui, lasciando clamorosamente un’autostrada vuota per chi veniva da dietro: Max Verstappen. Che ha infilato le due Mercedes come due pivelli al primo gp”. 

Un trionfo senza discussioni, per Luigi Perna sulla Gazzetta mentre Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera scrive che sembra proprio al capolinea la lunga fuga di Hamilton e definisce assurda la mossa di Bottas. “Salvo moti dell’inconscio, una sorta di ribellione inconfessabile da gregario stremato e licenziato. Non decisiva, intendiamoci perché questa Red Bull, su piste da carico, fa e disfa, rifilando distacchi imbarazzanti alla Mercedes, un team pronto, al pari del suo capitano, a cedere il regno della velocità. Verstappen sembra abbia imparato a gestire, a dominare. Possiamo pensare ad una sfida viva sino all’ultimo atto al pari di una impresa impossibile. In realtà solo Verstappen può perdere questo titolo ma non è più tempo per attendere un altro errore, un inciampo sulla passatoia. Anche lui, come Lewis a suo tempo, ha imparato ad annusare il profumo della gloria per poi seguirlo sino all’ultimo traguardo”.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.