Rassegna stampa: processo alla strategia Ferrari

Sulla stampa italiana si celebra la vittoria della Ferrari, ma si mette sotto processo la strategia che ha impedito a Leclerc, il candidato ferrarista al titolo, di vincere. Binotto si difende, ma non convince fino in fondo.

Fulvio Solms, Corriere dello sport-stadioTenere la testa nel frigo, i piedi nel forno e convincersi che come temperatura media si sta benone. Questo è successo ieri alla Ferrari  Si è trattato di un GP-caleidoscopio non facile da raccontare ma che andrebbe rivisto, più volte, per essere apprezzato in tutte le sue plissettature”.

Stefano ManciniLa StampaI dubbi sulle scelte tattiche sono due in particolare: il primo, quando Leclerc non riceve subito il via libera dai box per passare il compagno di squadra più lento e così perde secondi preziosi. Il secondo a dodici giri dalla fine, quando Ocon ferma la macchina e la safety car scende in pista. Sainz, Perez e Hamilton (3° al traguardo) vengono richiamati ai box per montare gomme morbide al posto delle dure, mentre Leclerc viene lasciato fuori. Alla ripresa della corsa, il pilota monegasco non ha alcuna possibilità di difendersi. La Ferrari ha dimostrato di non dover recuperare in prestazioni, ma in serenità”.

 Mauro CoppiniCorriere dello sport-stadio: “Il “a casa tutti bene” con il quale la Ferrari avrebbe dovuto salutare il Gran Premio di Silverstone si è tramutato in una miccia tra piloti pronti a trasformare errori che pure possono succedere e succedono ad ogni team, in pretesti per lotte intestine destinate ad estendersi a parenti ed amici che sui loro risultati hanno puntato attenzioni ed interessi. E che alla Ferrari si guardano bene di lasciare fuori dalla porta. In definitiva: a casa Ferrari tutti bene ma se dal salotto passiamo alla cucina, il lancio delle stoviglie ha la meglio sul profumo del ragù”. 

 Giorgio TerruzziCorriere della seraSe fossi Leclerc farei ben più fatica di Leclerc ad accettare l’esito del Gp. Non è mai giusto sindacare le decisioni che prende una squadra. Esistono calcoli e informazioni a noi precluse. Però Leclerc aveva un ritmo che Sainz non riusciva a tenere. Però Sainz, nel suo giorno di gloria, aveva commesso un errore lasciando pista libera a Verstappen in avvio. Però Leclerc è in lotta per il titolo. Però Sainz non può pretendere, a questo punto del cammino, di privilegiare qualunque interesse proprio. Dunque, se fossi Leclerc mi domanderei cosa diavolo dovrei o potrei fare di meglio e di più per piazzarmi in una posizione di assoluta dominanza dentro la Ferrari. Sulla bilancia di Maranello i meriti di Leclerc dovrebbero pesare al punto da rendere irrilevante persino il sogno legittimo e guadagnato della sua spalla”. 

Ottavio Daviddi, TuttosportPunto uno: ha vinto la Ferrari, Punto due: ha vinto a Silverstone, nella tana del nemico (tutte le squadre di vertice hanno sede nei dintorni): Punto tre ha vinto con Carlos Sainz, un pilota che merita per qualità tecniche e impegno, nonché volontà ferrea e determinazione. Però – e siamo al punto quattro – il cuore del popolo ferrarista batte per Charles Leclerc e Leclerc è arrivato quarto”

Andrea CremonesiLa Gazzetta dello sportIn chiave campionato sarà anche curioso comprendere il ruolo che potrà avere la Mercedes: le ultime novità («portano una macchina nuova a ogni gara, come faranno col budget cap non si sa», ha ironizzato Binotto) hanno messo le ali a Hamilton. Ora è da chiedersi se Silverstone è solo una parentesi o se davvero le frecce d’argento sono tornate.

Fabio Tavelli, il FoglioGuanyu Zhou sulla sua Alfa viene speronato e si cappotta. Finisce come un missile contro le barriere. Lo fa con la testa del pilota sottosopra e solo grazie ad Halo possiamo parlare di un incidente di corsa e non anche di una tragedia. Un incidente non simile nella dinamica ma identico nella sorte del pilota era accaduto in Formula 2. Ed anche in quel caso era stato Halo ad evitare i danni peggiori

 Il parere degli spagnoli

 Oriol Puigdemont, El PaisSainz non è stato il più veloce del gruppo, ma non ha mai abbassato le braccia. È un duro nella testa, per tutte le situazioni affrontate da bambino, quando tutti gli avversari dell’epoca, nei kart, erano ossessionati da lui, per il fatto che fosse il figlio del due volte campione del mondo di rally. Quella discrezione ha sempre viaggiato con lui, si è mescolata perfettamente con il carattere forte che resta fermo nei momenti decisivi, negli ultimi tempi e soprattutto ieri. Sainz ha saputo tirare fuori i gomiti quando doveva. Nella gara più pazza da quell’apocalittico Gran Premio di Abu Dhabi che ha deciso l’ultimo Mondiale in favore di Max Verstappen, Sainz ha fatto la storia. Il trionfo a Silverstone è stata la metafora perfetta della sua carriera sportiva; un esercizio di costanza e consistenza, due delle sue più grandi doti oltre alla velocità

Santi NollaMundo DeportivoNon è la prima volta che Sainz discute gli ordini della squadra, ma è la prima volta che vince. E questo dà forza a un atleta. Nel mondo dello sport in cui primeggiano i maestri della disciplina, è molto positivo che escano ragazzi di talento, con capacità sufficienti per sbagliare o rimediare da soli. Sainz sapeva che sarebbe stato più veloce di Leclerc e lo ha dimostrato. La Ferrari voleva qualcos’altro, ma ne è uscita vincente. Per essere il numero uno hai bisogno di personalità. Ne possiede Alonso e ne possiede anche Sainz”.

 Alfredo Relaño, ASImmagino che la pole position di Carlos Sainz abbia richiamato un pubblico più numeroso di quello che segue religiosamente la Formula 1. È stata una fortuna, perché la gara, oltre al lieto fine (erano passati 9 anni dall’ultima vittoria di Alonso) ci ha offerto tutta l’eccitazione e le sorprese che questo sport può riservare

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Mattia mr. bean8 dovrebbe preoccuparsi più delle sue travi negli occhi che delle pagliuzze negli occhi della Mercedes. Il budget cap lo si sapeva fina da subito che è un paravento inutile, come lo è nel calcio. Chi ha più soldi, ne spende di più, e la ferrari non è esclusa da questo.
    Poi, che vada a rivedersi la gara e a chiedersi come si può:
    A domanda di Charles di lascialo passare, rispondere che è stato detto a Carlos di andare più veloce
    A domanda di Charles “siamo in lotta?” rispondere facendo fare il pit stop a Carlos
    A domanda di Charles “sono più veloce” rispondere “abbiamo detto a Carlos di andare più veloce” e dire a Carlos di aumentare il ritmo pena, in un giro, di lasciar passare Charles
    A 12 giri dalla fine montare le soft nuove (e così gli altri 5 dietro a Charles) e lasciarlo fuori con gomme dure ed usurate.

    Forse sarebbe più utile capire cosa c’è nella testa di questo TP prima di preoccuparsi di come faccia le Mercedes a portare in pista una macchina diversa ad ogni GP.
    Tra l’altro i motori ferrari invece sono infiniti? A questo ritmo non gliene bastano altri tre per terminare la stagione!

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