
Carlos Sainz senior, l’originale, il due volte campione del mondo dei rally, ha conquistato la sua terza edizione della Dakar. Volkswagen (2010), Peugeot (2018) e Mini in questo 2020.
Carlos senior non è più un bambino, ma sa ancora andare veloce come quando lo era. Dieci anni dopo la sua prima Dakar concede il tris nella prima edizione della gara in Arabia Saudita. Le prime due volte aveva vinto in Sud America, quando si correva in Africa lui vinceva ancora nei rally…
Lo spagnolo, nato nel 1962, quest’anno in coppia con Lucas Cruz, ha corso le 12 tappe in 42h 59′ 17”, con un vantaggio di 6′ 21” su Nasser Al-Attiyah e di 9’58” su un re della Dakar come Stéphane Peterhansel.
Fernando Alonso ha chiuso la sua prima Dakar al 13° posto a 4h42′ dal vincitore dopo un capottamento che lo ha quasi messo fuori gioco alla terzultima patta. Fernando puntava almenoa chiudere tra i primi 10. E’ andata peggio del previsto, ma si è divertito un sacco sfiorando la vittoria di tappa in un paio di occasioni. Ha chiuso 2° l’ottava tappa (a 4’04”) e due volte 4° (nella tappa finale è arrivato a 3’25 da Al Attayah). Tornerà? Chi può dirlo… Nel 2021 Fernando avrebbe altre idee per la testa…
Fernanndo ha iniziato con qualche errore come quello nella seconda tappa, quando ha rotto una sospensione e perso oltre 2 ore dai migliori, perdendo di fatto la chance di piazzarsi tra i primi 10. Non si è scoraggiato e ha cercato di divertirsi migliorando tappa dopo tappa fino all’errore nella frazione Marathon con il capottamento. Comunque oggi non c’è pilota completo come lui tra asfalto, sabbia, sterrati, piertraie. Tra monoposto, endurance e fuoristrada. Un campione completo. https://topspeedblog.it/alonso-il-dakariano-tra-bivacchi-f1-hamilton-e-leclerc/
Chi, per ora, non verrò di certo a correre nel deserto arabo è Carlos Sainz jr. Papà lo ha detto chiaramente amcora prima di vincere la sua terza Dakar: “Lui deve impegnarsi a vincere il Mondiale di Formula 1. Questo è il suo obbiettivo. Qui ci sono già io”. E il baby Sainz, miglioratissimo lo scorso anno, è uno dei piloti più promettenti subito dopo Versappen e Leclerc. Vi dico che a me piacerebbe averlo in Ferrari dopo Vettel.
Papà Sainz non è un genitore ingombrante come papà Verstappen. E’ uno che ne capisce e tanto, ma non ficca il naso dovunque. Nella sua infinita carriera ha corso un anno solo con un’auto italiana, nel 1993 con la Delta del Jolly Club in una stagione in cui la vettura italiana è però poca cosa rispetto alle giapponesi.