
Cinquant’anni di Brembo, 500 Gran premi di Pirelli. In Formula1 c’e’ un’italia che festeggia, aspettando la Ferrari. Si torna in pista a casa Verstappen per un Gran premio d’Olanda che dovrebbe ribadire il dominio McLaren. L’anno scorso vinse Norris spezzando la serie di Max che aveva vinto tre volte di fila.
Istruzioni per l’uso
- Il GP dei Paesi Bassi è alla trentacinquesima edizione. La prima valida per il Mondiale si disputò nel 1952 a Zandvoort, che già nel 1939 aveva ospitato una competizione internazionale per le auto, per le strade del paese. Dopo il 1985 la Formula 1 non tornò più nei Paesi Bassi fino al 2021, quando il circuito subì numerose modifiche, inclusa la creazione di due curve sopraelevate, la 3 e la 14, con pendenze superiori al 30%.
- Il circuito di Zandvoort si estende per 4,259 chilometri ed è adagiato tra le dune della costa del Mare del Nord, a meno di 40 km dalla capitale dei Paesi Bassi.
- Il tracciato è composto da una combinazione di 14 curve (4 a sinistra e 10 a destra) a media e bassa velocità, di cui due sopraelevate: la terza e l’ultima curva hanno infatti una pendenza, rispettivamente, di 19 e 18 gradi – risultando quindi più ripide di quelle di Indianapolis.
- Queste curve generano forze verticali e laterali sui pneumatici molto elevate che obbligano le squadre ad una gestione attenta dell’assetto e del pacchetto vettura-gomme.
- Il carico aerodinamico richiesto è molto elevato, simile a quello usato a Budapest.
- L’asfalto ha solitamente un livello di aderenza basso ed è molto condizionato dalla presenza in pista di sabbia portata dal vento.
- Essendo a poche centinaia di metri dal Mare del Nord, le condizioni meteorologiche sono molto variabili e a fine estate le temperature sono di norma già inferiori ai 20 °C.
- Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti di Formula 1, il Circuit Zanvoort da 4.259 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni.
- In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2 pur avendo 9 frenate al giro: tuttavia 6 di esse sono della categoria Light, 2 sole Hard e una Medium.
- I freni sono usati per meno di 13 secondi al giro, anche se 4 frenate richiedono più di 2 secondi l’una.
- La curva più dura del Circuit Zandvoort per l’impianto frenante è la prima dopo il traguardo. Le monoposto vi arrivano a 315 km/h e scendono a 124 km/h in 2,29 secondi durante i quali percorrono 119 metri.
- Notevole lo sforzo richiesto ai piloti, sia come decelerazione, ben 4,7 g che come carico da esercitare sul pedale del freno, 157 kg. La potenza frenante è invece di 2.507 kW.
La festa Pirelli
- La storia di Pirelli in F1 e’ iniziata in Gran Bretagna il 13 maggio 1950, proprio insieme a quella del Mondiale: quel fine settimana a Silverstone otto monoposto – quattro Alfa Romeo e quattro Maserati – erano equipaggiate con pneumatici Pirelli e tutti e tre i piloti sul podio – nell’ordine: Giuseppe Farina, Luigi Fagioli e Reg Parnell, tutti su Alfa – portarono al successo le gomme italiane.
- Da allora Pirelli è stata presente in 499 eventi, suddivisi attraverso tre ere: dal 1950 al 1958, dal 1981 al 1991 (con le eccezioni del 1987 e del 1988) e dal 2011 in avanti, da quando è stata nominata Global Tyre Partner del FIA Formula 1 World Championship.
- La gara di Zandvoort segnerà l’inizio delle celebrazioni in pista, che si concluderanno la settimana successiva a Monza, in occasione del Gran Premio d’Italia, gara di cui Pirelli è Title Sponsor.
- Già in Olanda, tutte le vetture e tutte le gomme slick saranno decorate con il logo speciale dedicato ai 500 GP e presentato a Londra il 18 febbraio scorso, in occasione della festa per i 75 anni della Formula 1.
- A Monza, piloti e squadre si ritroveranno insieme ai vertici della F1, della FIA e della Pirelli per una foto celebrativa, a poche ore dalla partenza della gara.
Le mescole per l’Olanda
- Per la gara in Olanda la Pirelli ha selezionato uno step di mescole più morbido rispetto allo scorso anno.
- A disposizione dei team ci saranno infatti la C2 come Hard, la C3 come Medium e la C4 come Soft mentre la terna del 2024 era composta da C1, C2 e C3.
- La scelta, presa in accordo con la FIA e con il promoter del campionato, ha l’obiettivo di avvicinare la strategia su una sosta, tradizionale da quando nel 2022 la gara è tornata nel calendario, a quella su due.
- Un ulteriore passo in questa direzione è rappresentato dalla decisione della FIA di alzare il limite di velocità in pit-lane da 60 a 80 km/h, riducendo così il tempo perso in occasione del cambio gomme.
- In base alle simulazioni ricevute dalle squadre, la sosta singola resta più veloce, anche perché Zandvoort è notoriamente un circuito dove i sorpassi non sono mai stati facili, sia perché i rettilinei sono pochissimi (sostanzialmente, c’è solo quello principale), sia perché la carreggiata è piuttosto stretta.
Cosi’ un anno fa
- Sulla griglia di partenza sedici piloti hanno scelto di partire con la Medium mentre tre (Hamilton, Tsunoda e Bottas) hanno optato per la Soft, con Magnussen che è partito dalla pit-lane con un set di Hard.
- Tre quarti dei piloti hanno completato la gara effettuando una sola sosta, montando la Hard come secondo set (Magnussen ha scelto la Medium). Due soste sono state fatte dai piloti della Mercedes – Hamilton ha usato due treni di C3, Russell uno – mentre altri tre (Tsunoda, Bottas e Zhou) hanno impiegato tutte e tre le mescole disponibili con Albon che ha usato due set di C2, inframezzati da uno di Hard.
- Lo stint più lungo in assoluto è stato completato da Hulkenberg con 57 giri sulle Hard. Il primato con le Medium va a Piastri (33 giri), quello con le Soft ad Hamilton (24).
- Nonostante sia seconda nella classifica dei team per pole position a Zandvoort, preceduta solo dalla Lotus (8), la Ferrari (7) non ne ottiene una in questo impianto da cinquant’anni esatti. L’ultima volta avvenne il 21 giugno 1975 e riuscì anche a monopolizzare la prima fila: davanti a tutti Niki Lauda con 28 centesimi su Clay Regazzoni, entrambi con le 312T che utilizzavano i dischi in ghisa Brembo, da quell’anno fornitore della Scuderia Ferrari.
- In 34 edizioni del GP Paesi Bassi, solo Jim Clark e Max Verstappen sono riusciti ad aggiudicarsi 3 edizioni di fila, lo scozzese dal 1963 al 1965, il beniamino di casa dal 2021 al 2023.
- Verstappen ottenne pure 3 pole consecutive, anche se le prime 2 con vantaggi risicati: 38 millesimi nel 2021, 21 millesimi l’anno dopo.
- Nei 3 GP in questione il pilota olandese è stato in testa per complessivi 183 giri sui 216 giri totali disputati, a dimostrazione di un dominio inequivocabile, a cui hanno contribuito le pinze monoblocco Brembo progettate specificamente per rendere al meglio sulla sua Red Bull.


