L’ultimo era stato Giancarlo Fisichella nel 2009. Dopo 16 anni un pilota italiano torna al volante di una Ferrari nel weekend di un Gran premio. In Messico Antonio Fuoco guiderà la SF-25 in Fp3. Una giusta ricompensa per un pilota velocissimo che ha trovato nel Wec la sua categoria (l’anno scorso ha vinto a Le Mans).
Antonio Giovinazzi che ancora oggi è pilota di riserva della Rossa non ne aveva mai avuto l’opportunità. Ha guidato Sauber e Haas motorizzare Ferrari, ma mai la monoposto rossa made in Maranello. Anche lui lo avrebbe meritato, ma ai tempi si era preferito farlo esordire e correre in Formula 1, cosa che poi gli ha impedito di partecipare ai rookie test riservati ai giovani con meno di due gran premi alle spalle.
Antonio Fuoco, grande amico di Charles Leclerc, è un altro ragazzo cresciuto all’Academy di Maranello, ma ad un certo punto, vedendosi chiuse le prospettive in Formula 1, ha comiciato a correre nell’endurance diventando uno dei punti di forza della squadra di Antonello Coletta. Ora la ricompensa di un’ora in F1, premio che un anno fa toccò ad Arthur Leclerc.
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