La Ferrari canna tutto. Ferrari da incubo. Disastro Ferrari. Sulle prime pagine dei quotidiani sportivi italiani c’è solo l’imbarazzo della scelta. E le cose non migliorano curiosando tra le pagine dei quotidiani politici: Ferrari Flop è allarme. Ferrari brusco risveglio. Ferrari falsa partenza. Rosso tenebra. Ferrari restano le lacrime. Siamo alla solita carellata post delusione rossa. E questa volta la delusione è maggiore perchè l’aspettativa era altissima, anche per colpa della stessa Ferrari che, ingaggiando Hamilton, si è messa in prima pagina per tutto l’inverno.








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Daniele Sparisci, Corriere della sera: “Qualcosa non torna: fra libere e qualifiche hanno effettuato delle modifiche, nell’altezza da terra, e l’equilibrio si è perso. Se il motivo fosse una scelta sbagliata degli assetti sarebbe risolvibile, se invece le prestazioni dovessero mancare anche a Shanghai, un circuito diverso («non amico» secondo Charles), allora i problemi potrebbero essere legati alla natura della macchina o a una mancata correlazione dei dati, e sarebbe ben più grave”
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Un incubo di fronte al quale non si sa se piangere o ridere in attesa del risveglio. Quando? In Cina. Anche se Leclerc ha già fatto capire che trattasi di pista nemica, onde evitare nuovi abbagli. Possiamo ipotizzare miglioramenti, ma sì, è solo un passo falso. Frasi dette e ridette che vien voglia di tralasciare. Con la sensazione di assistere ad un film già visto, un po’ tristo, proiettato a sorpresa per chiudere la domenica”.
Gianluca Gasperini, la Gazzetta dello sport: “Assetto modificato pensando alla pioggia? Ma allora nel GP le rosse avrebbero dovuto risalire facilmente. Motore in modalità conservativa? E questo farebbe pensare a un problema di affidabilità. Ma forse si tratta solo di aver infilato una strada meccanica e aerodinamica che, su una monoposto ancora acerba, si è rivelata improduttiva. Sarebbe il male minore, un vicolo chiuso da cui sarebbe facile tornare indietro”.
Umberto Zapelloni, il Giornale: “La Sf-25 è certamente migliore di quella che abbiamo visto in gara a Melbourne. Il problema è che né Leclerc né Hamilton sono riusciti ad estrarne le prestazioni migliori. Forse si tratta di un progetto con una finestra di utilizzo molto corta e difficile da centrare, come la Mercedes di qualche anno fa. Chissà. Lo capiremo presto”
Jacopo D’Orsi, La Stampa: “C’è poi la questione Hamilton, la cui prima non è stata all’altezza. Leclerc non gli ha fatto sconti: spallata al via, sorpasso all’ultima ripartenza. Le procedure sono ancora da perfezionare, come la comunicazione con Adami, che ad esempio gli ha più volte raccomandato di usare il tasto K1 per massimizzare la potenza dell’ibrido in scia ad Alexander Albon: «Provalo anche solo per fare pratica, lo so che è difficile». «Lascia fare a me», la risposta di Lewis. Si aspettava «una curva di apprendimento ripida», ma qui più che K1 pare il K2”.
Alessandra Retico, Repubblica: “Il maghetto della pioggia. Non sarà un caso che Kimi Antonelli ami Ayrton Senna, il pilota degli incantesimi sotto il diluvio. Guardando sui muri della cameretta i poster del suo eroe, morto dodici anni prima che lui nascesse, chissà quante notti ha sognato una giornata come questa”.



Tutti pronti a salire sul carro dei vincitori e a scendere al volo criticando in malo modo. Al venerdì erano già pronti a scommettere su chi, tra Charles e Lewis, avrebbe vinto il mondiale, ora non scommetterebbero nemmeno per il terzo posto nel mondiale costruttori. Domenica magari fanno una gara magistrale ed eccoli pronti di nuovo a scommettere su chi vince il mondiale tra i due “gabibbi” in rosso!
Intanto ieri anche Mr. Bin8 è riuscito a collezionare più punti di Vavasseur!
Nessuno lo ha scritto: se non ci fossero state tre SC, le McLaren avrebbero doppiato tutti. Se non ricordo male, prima dell’ingresso della SC, anche Max era a più di 15 secondi di distanza.
Il problema, e non solo delle ferrari, è che non c’è una squadra, in questo momento, che possa contrastarle, così come è stato per la RB e la Mercedes prima. Arrivare a due decimi o a 30 secondi ed essere secondi, per la classifica non cambia nulla ma per capire come poter vincere, si, e molto. Qui si rischia che il mondiale se lo giochino solo Norris e Piastri e sicuramente non finirebbe come l’anno scorso dove il primo pilota da solo lottava anche per il mondiale costruttori. In McLaren remano tutti anche per la squadra, non come Perez!