Vasseur ha trovato i colpevoli: i giornalisti

Fred Vasseur ha individuato il problema della Ferrari: è tutta colpa della stampa italiana.

Lo aveva detto dopo la doppia squalifica cinese parlando con l’Equipe. Lo ha ripetuto in queste ore a Montreal.

Non c’e’ niente da fare Vasseur non è in grado di prendersi un responsabilità è sempre colpa di qualcun altro. Ancora aspetto il giorno in cui dirà abbiamo sbagliato il progetto 2025 chiedo scusa ai tifosi.

No, stando alle sue parole una volta è colpa dei giornalisti un’altra di chi non c’è più (leggi Cardile).

Non c’è da meravigliarsi se i vertici hanno perso fiducia nei suoi confronti.

Hamilton e Leclerc lo hanno difeso e hanno fatto bene. Ma dubito che se domani John Elkann dovesse dire: al posto si Vasseur verrà XY perché abbiamo fretta di vincere, loro possano dire che se ne vanno.

Anche Schumi era sceso in pista per difendere Todt e lo stesso aveva fatto Montezemolo quando a Torino qualcuno chiedeva la rivoluzione. Ma quella era una Ferrari unita con un presidente molto presente. Non si possono fare paragoni.

“Bisogna capire che quando un giornalista dice ‘La Ferrari assumerà un certo nome in una certa posizione’, c’è già qualcuno che sta occupando quella posizione. E domenica sera, questa persona può pensare ‘Ok, domani mattina non avrò più un lavoro, perché se quanto riporta il giornale è vero, arriverà qualcun’altro al mio posto’. In Italia ci troviamo in questa situazione quotidianamente, e quando è troppo è troppo. Onestamente, se si vuole avere successo, arriva un momento in cui bisogna anche essere in grado di lavorare in un ambiente tranquillo, ma finora non ci siamo trovati in questa situazione. Questi giornalisti, e non voglio mettere tutti sullo stesso piano, devono considerare che queste persone hanno famiglie, mogli, figli. E questo è completamente irrispettoso”. Il suo discorso sulle chiacchiere di questi giorni.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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