Lo venimmo a sapere il giorno dopo che era Ferragosto. Quella volta non ci furono fughe di notizie. Solo il figlio Piero e gli amici più stretti sapevano che Enzo Ferrari se ne era andato nel suo letto nella casa di Modena.
Sono passati 37 anni e nel frattempo la sua Ferrari e’ diventata qualcosa che neppure lui si sarebbe immaginato. Lui ha messo il seme, i suoi eredi lo hanno fatto germogliare. Il figlio Piero, poi Luca di Montezemolo, Sergio Marchionne e ora John Elkann che, pure con tutti i limiti che ho sempre sottolineato, per la casa di Maranello nutre quell’affetto che probabilmente non prova più per la Fiat. E non solo perché la Ferrari e’ la gemma più preziosa della sua corona. No, anche per lui che sembra distaccato, la Ferrari significa qualcosa di particolare forse perché da ragazzo andava con suo fratello Lapo a nascondersi nel garage del nonno per mettere in moto qualcuna delle sue Ferrari…
Ma oggi e’ il giorno del ricordo dell’Ingegner Ferrari. E dovremmo ringraziarlo sempre per quello che ci ha lasciato. Per quell’idea meravigliosa che gli venne in mente quando ormai aveva già superato i 50 anni in un’Italia che stava ripartendo.
Oggi chi ha meno do 18 anni non ha visto la Scuderia vincere un mondiale di Formula 1 (per fortuna ha vinto tre Le Mans di fila) ma la Ferrari resta un mito. Sarà per le auto che presenta ogni anno, sarà per la sua storia. Anche oggi che i ragazzi amano più i piloti delle scuderie, la Ferrari ha un significato particolare. Lo conferma la scelta di Hamilton e pazienza se il matrimonio finora e’ stato un fallimento. Il fatto che lui abbia scelto la Ferrari significa che il mito, anche 37 anni dopo Enzo, anche oggi che non vince, resta intatto.
Certo ora bisogna darsi una mossa. Ferrari non avrebbe digerito certe cose viste in pista quest’anno. Questo e’ sicuro.


