A Max riesce il miracolo Sprint, a Leclerc no (non per colpa sua)

Quando Verstappen si mette in testa di poter fare la differenza, non ci sono chance per gli altri, anche se guidano una macchina nettamente superiore alla sua. Max è il re della Sprint del Belgio davanti a Piastri e Norris. Sfrutta tutta la velocità che gli ha permesso un assetto più scarico e poi se la gode. Prima attacca, poi si difende. Una lezione lunga 15 giri.

Max è andato in testa alla staccata di Les Combes, dopo aver preso la scia a Piastri al Raidillon e al Kemmel. Un affondo vincent

Una manovra che è riuscita anche a Leclerc, schizzato davanti a Norris, solo che mentre Max ha potuto difendersi fino alla fine, Charles al quarto giro ha subito l’attacco di Lando e poi ha via via perso contatto con il trio di testa arrivando a più di 10″ dal vincitore.

“Era l’unica opportunità che avevo contro di loro e l’ho sfruttata alla curva 5, poi sapevo che sarebbe stata molto dura tenerli dietro, ma poi sfruttando la batteria sono riuscito a tenerli dietro. Ho fatto solo un errorino all’ultima curva (al decimo giro), ma non ho perso la leadership. Anche se è una sprint, vincere a Spa è sempre una bella sensazione”, ha detto Max. In fin dei conto questa passerà alla storia come la prima vittoria nella prima gara dopo l’era Horner. Un bel modo di ricominciare.

Tra poco si torneràà in pista per la pole. Ma la pole qui serve davvero? da quanto si è visto ancora una volta non sembra, anche se per la gara è prevista pioggia e quindi partire davanti sarebbe un vantaggio decisivo.

Se Max è riuscito a completare il miracolo restando davanti grazie all’assetto scarico e ad una guida magidstrale, Charles Leclerc non è riuscito a fare altrettanto. Anche lui era scizzato davanti ad una McLaren a Les Combes, ma poi non aveva la macchina per reggere all’assalto della McLaren di Norris. Nulla da fare. Il suo sogno è durato tre giri, al quarto era già dietro. “Imparare va bene, ma io voglio vincere”, l’amaro commento di Charles.

Là in fondo Hamilton ha chiuso 15° guadagnando tre posizioni. Ci ha messo 15 giri a passare Albon. Non c’è bisogno di aggiunere altro. Se non i messaggi di Lewis che via radio ha continuato a dire: “Questa macchina non gira”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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