Binotto: non solo strategia la macchina non andava

Binotto in versione Crozza. Non capisce. Non capisce perché la Ferrari e’ sparita sul più bello. Non difende l’indifendibile strategia che ha ammazzato Leclerc ma attribuisce le colpe del flop alla mancanza di prestazioni. Ecco quello che ha raccontato a Sky Sport.

“Credo tutti ci aspettassimo un risultato diverso. Noi per primi. Di base oggi la vettura non ha funzionato. Non ha funzionato come noi speravamo”

“Sento parlare di strategie, della gomma dura, ma il problema di base secondo me era una macchina che oggi non andava per quel che doveva andare. Carlos ha fatto la stessa strategia di Hamilton, ma Lewis ha finito secondo con Sainz quarto che gli partiva davanti”,

“Oggi la macchina con queste condizioni non ha girato. Puoi mettere le gomme che vuoi, se la macchina non funziona, non funziona. Se oggi la macchina ci fosse stata non saremmo qui a parlare di gomme”.

“A 30 giri dalla fine uno cerca di tenere la posizione e andare al termine con lo stint lungo e non ha funzionato oggi. Ma di base non ha funzionato la macchina. Non ci ha dato il respiro di fare quello che volevamo. Carlos è l’esempio”.

“Prima ancora di analizzare la strategia analizzeremo perché macchina non aveva il passo giusto. Macchina non ha funzionato come l’abbiamo vista in avvio di stagione. È la prima volta che non è sufficientemente veloce sul passo gara. Di base c’è questo. Questo dobbiamo analizzare. Qualcosa non ha funzionato correttamente”,

“Non sto dicendo che la scelta delle gomme bianche oggi sia stata giusta. È stata quella sbagliata. Sto dicendo, però, che innanzitutto è da ricercare il perché della prestazione della vettura al di sotto delle aspettative. Analizzeremo tutto, anche le strategie e perché non abbiamo deciso di prolungare e stare fuori con Leclerc. Comunque, poi alla fine con le gomme soft non abbiamo nemmeno rimontato su Perez. Di base c’è un problema di prestazione. Lì io metto l’accento per la priorità delle nostre analisi”.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Eccolo qua: come lo scorso anno. E tornato il refrain preferito dal comico: non capisco, studieremo. E dopo aver studiato per più di un anno, ancora non ha capito.

  2. Sicuramente qualcosa nell’assetto non ha fatto lavorare bene le gomme (ma allora è ancora più inspiegabile la scelta delle bianche…), tuttavia anche RB in altre gare ha avuto problemi simili: la differenza è comunque stata nella lucidità con cui hanno gestito la situazione e minimizzato i danni.
    Non concordo appieno con Binotto: ben venga l’analisi tecnica, ma per vincere un mondiale bisogna mantenere lucidità al muretto anche quando tutto non va come dovrebbe. Anche accontentarsi di un podio è meglio che fallire nell’azzardo di vincere.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.