
Quest’anno Bibendum festeggia 120 anni. Nel 1894, all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione, vedendo una pila di pneumatici disposti artisticamente, Édouard Michelin ha un’idea: “Guarda, con un paio di braccia in più sembrerebbe un omino!”
Per noi che ci portiamo addosso qualche chilo di troppo, l’Omino Michelin è sempre stato una consolazione. Se è così simpatico lui, perché non dovremmo esserlo anche noi con tutti questi chili in eccesso…
Consolazione per i cicciottelli, ma anche garanzia di qualità. Perché dove c’è un Omino Michelin sappiamo che si cucina in un certo modo, che entrando in quel ristorante ne usciremo soddisfatti e non necessariamente con un giro di gomme in più attorno alla vita,
Buon compleanno Bibendum, vecchio e simpatico compagno di viaggio.Ormai sei di casa, anzi sei in auto con noi. Anche chi ha alle ruote altre marche di pneumatici sa chi sei e che che vuoi. Soprattutto sa che cosa indichi.
Sei nato per caso da un’idea geniale di monsieur Michelin e sei cresciuto per stare al passo dei tempi, coccolato e ridisegnato da grandi artisti e per fortuna a nessuno è venuta l’idea di metterti a dieta. Sai oggi non di può esser certi di nulla e magari a qualcuno figlio del politicamente corretto l’idea sarà pure venuta.
Buon compleanno. Di sicuro i tuoi amici chef ti regaleranno un bel pranzetto…

Largo alla storia, così come ce la raccontano con orgoglio da casa Michelin:
Il papà di Bibendum è stato l’artista Marius Rossillon, conosciuto con il nome d’arte di “O’Galop”. Fu lui a realizzare il primo omino, rendendolo protagonista di uno straordinario manifesto dal titolo “Nunc est Bibendum” (“Adesso bisogna bere”), in cui cita l’Ode di Orazio (I, 37) per dire che il pneumatico Michelin“beve” l’ostacolo.
Bibendum acquisisce una personalità umana forte, divertente ed estroversa anche grazie ad altri grandi nomi del mondo della pubblicità e dei manifesti, come Hautot, Grand Aigle, Riz, Cousyn e René Vincent, ognuno dei quali gli conferisce il proprio stile e le proprie idee, sviluppando forme e design.
Ma per rendere l’Omino Michelin facilmente riconoscibile per tutti, è necessario uniformarne l’immagine. L’impresa è facilitata quando, negli anni Venti, gli artisti dediti a Bibendum lavorano nello studio grafico Michelin. Con un numero ben preciso di pneumatici come struttura per il corpo e forme definite, a poco a poco l’Omino Michelin diventa il personaggio conosciuto in tutto il mondo: sorridente, gentile, protettivo e vivace, pronto ad aiutare ogni viaggiatore e a risolvere ogni suo problema.
La carriera di Bibendum a livello internazionale comincia molto presto. Conosciuto in tutto il mondo sin dagli anni Venti, il suo successo continua a crescere fino ad essere sancito dal massimo tributo ricevuto nel 2000, quando viene riconosciuto miglior logo di tutti i tempi da una giuria di esperti del Financial Times. E in quello stesso anno, l’Omino Michelin si trasforma grazie a un design high-tech in 3D, per dare un tocco di modernità alla sua immagine.

Grazie Zapelloni per questo post! Quanti ricordi anche dell’infanzia mia e dei lettori del blog: chi non ha giocato coi fratellini a contare gli omini sui camion durante i viaggi per le vacanze?? O chi (come me) non ha voluto un modellino di Bibendum nella cameretta?? Auguri e altri 120 di questi giorni!
Grazie a lei