Dietro alla cacciata di Christian Horner ci sono Max Verstappn e i suoi alleati. Davanti sarebbe bello ci fosse un’irrinunciabile offerta della Ferrari. Ma adesso è presto per dirlo, anche se i contatti ci sono guià stati e non erano finiti bene (ah, se Horner avesse sospettato il sacco). E comunque siamo di fronte ad una rivoluzione epocale per team di Milton Keynes.
Il terremoto è arrivato con un anno di ritardo, quando lo scandalo sembrava ormai archiviato. Christian Horner dopo 20 anni lascia la Red Bull, il team che ha creato dal nulla fino a portarlo a conquistare mondiali a ripetizione con Vettel e Max. Sarebbe stato proprio Verstappen a chiedere l’allontanamento del team principal con cui era ormai alle strette da tempo. E adesso sarebbe il colmo se Max se ne andasse in Mercedes o in Aston Martin. Al suo posto è già stato annunciato Laurent Mekies, già vice di Binotto e di Vasseur in Ferrari, oggi team principal del team satellite a Faenza. Una promozione meritata, un altro ex ferrarista che va a vincere da qualche altra parte. (leggi qui)
Christian Horner era la Red Bull. Cominciò a lavorare a Milton Keynes nel gennaio del 2005, quando divenne il più giovane team principal del Circus. Quattro anni dopo in Cina arrivò la prima vittoria del team nato da una lattina di una bevanda energetica sulle ceneri della Jaguar che era nata a sua volta dalla Stewart. Dopo più di 20 anni Horner lascia da baronetto di sua Maestà britannica, con 14 titoli mondiali e 124 gran premi vinti. In mezzo ci sono stati anche il matrimonio con l’ex spice girl Gery Halliwell e lo scandalo sessuale che un anno fa lo aveva sbattuto in prima pagina sui tabloid inglesi e non solo. Siamo a una svolta epocale per un team che dopo la morte di Dieter Mateschitz ha cominciato a subire le lotte interne. Tutto il mondo è paese in fin dei conti, ricordate che cosa accadde in Ferrari dopo la scomparsa di Sergio Marchionne. Un anno fa Horner era stato salvato da Chalerm Yoovidhya, l’azionista di maggioranza del gruppo Red Bull, ma poi la spinta di Max e del suo clan hanno convinto Oliver Mintzlaff, ceo del gruppo Red Bull, a indicare l’uscita a Horner, puntando tutto sulla riconoscenza di Max che così dovrebbe allontanare le sirene. Anche se oggi Red Bull è un top team solo perché c’è Max. Il futuro è un grosso punto interrogativo visto che dalla prossima stagione dovrà farsi i motori in casa, in una struttura che proprio Horner ha voluto mettere in piedi dopo che erano saltate le trattative con la Porsche per una partnership che avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più.



Ma la Red Bull senza Adrian ha le capacita’ per tornare forte?
Max ha usato la Mercedes per fare leva sulla rimozione di Horner, ma mi chiedo se Mekies sia stato “promosso” per tappare il buco per poi essere sostituito da qualcun altro dalla stagione 2026.