Dietrofront #Ferrari. #Binotto: “Sì al congelamento delle regole. Non si può essere egoisti”

Alla fine in Ferrari ha avuto il sopravvento il senso di responsabilità. La squadra di Maranello, contraria al congelamento delle regole e di una situazione che non le è certo favorevole, ha deciso di sedersi al tavolo (virtulae) e di parlarne per il bene della Formula 1 che rischia di non partire neppure a giugno secondo le previsioni più drammatiche.

Mattia Binotto si è confidato a La Gazzetta dello Sport, raccontando le sue sensazioni al tempo del Corona Virus dopo aver deciso di aderire subito alla chiusura imposta dalla Formula1 di tre settimane per tutti i team.

“Ci dispiace molto per gli spettatori dell’Albert Park e i tifosi davanti alla
tv­, ma da parte nostra non ci sono mai stati dubbi. Da subito le nostre intenzioni sono state chiare e lo abbiamo comunicato alle altre squadre, a Formula 1 e alla Fia. Siamo soddisfatti che alla fine abbia prevalso il buon senso”. La scelta di non correre era la più logica. La Ferrari non ha mai avuto dubbi. Altri (probabilmente anche la Mercedes nonostante il comunicato, sì). Brava la Ferrari a imporsi.


“Speriamo di tornare a correre il prima possibile­. Da parte nostra siamo
pronti a supportare Fia e Formula 1 in questa fase delicata. Ovvio che l’impatto del Covid19 si faccia sentire non solo su questa stagione ma anche sulla prossima. Dobbiamo valutare ogni aspetto e vedere se non sia davvero il caso di pensare a un rinvio dell’introduzione delle nuove regole tecniche. La Ferrari è pronta a prendersi la responsabilità di una scelta che
deve essere fatta nell’interesse ultimo di questo sport: non è certo il momento di egoismi e tatticismi”. Qui è importante che la Ferrari ottenga qualcosa in cambio visto che il congelamento non la favorisce di certo. Comportarsi responsabilmente in un mondo di squali come la Formula 1 rischia di vedersi sbranare. Ricordiamoci quando fu accettata la rivoluzione sui motori diventati power unit. Si studi bene il tutto prima di cedere. Perché gli unici a cui piace perdere sempre giocano nel Sei Nazioni.

“Al ritorno da Melbourne ho percepito daparte di tutti un grande desiderio di riorganizzarci per affrontare una situazione così complicata. Adesso c’è bisogno di serenità, di stare insieme alle nostre famiglie ericaricare lebatterie. Queste settimane di chiusura, l’anticipo della pausa estiva,
serviranno afare il pieno di energie per poi spingere al massimo nei mesi successivi”. Un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi in Rosso. A loro come a tutti noi serve molta pazienza.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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