Dopo Binotto anche Steiner, non è che Netflix porti…

Colpo di scena in Formula 1: Gunther Steiner lascia la Haas. Un brutto colpo per Netflix e Drive to Survive che lo aveva trasformato in personaggio popolarissimo negli States e non solo… Steiner da 8 anni era il Team Principal di una squadra che lui stesso aveva creato collegando Haas con Ferrari, Dallara e la Formula 1 stessa. Perchè la Haas è la Ferrarina della Formula 1 con base in Usa, ma anche in Inghilterra e in Emilia (tra Maranello e la Dallara). Riuscì a partecipare alla F1 spendendo molto meno di un team che si faceva tutto in casa. Un modello di business, arrivato anche a buoni risultati (non negli ultimi due anni)

Steiner, popolarissimo anche in Italia grazie a Race Anatomy dove era diventato un vero e proprio tormentone, sarà sostituito da un ingegnere giapponese che già era nel team: Ayao Komatsu. La notizia segue di poche ore quella dell’addio al team del direttore tecnico Simone Resta, anticipata nel pomeriggio da it.motorsport.com.

Ecco la mia intervista ritratto https://www.ilfoglio.it/sport/2023/02/25/news/gu-nther-steiner-star-per-caso-della-formula-1-4992676/

Adesso qualcuno comincia a dire che Drive to Survive, la serie Netflix sulla F1 porta sf… Nell’ultima edizione Binotto e Steiner erano stati grandi protagonisti, viaggiando in 500 d’epoca verso le viti di Mattia Binotto…

Dl’altra parte nel mondo dello sport la superstizione è sempre viva. Non vi dico come tanti, tantissimi, cercassero di evitare la copertina di Sportweek che si era fatto la nomea di porta sf… Certo capita che l’uomo in cover quel weekend poi cada in moto, sugli sci o in campo… Ma sono più le volte che ha portato fortuna… E poi una volta si diceva lo stesso di Sports Illustrated, tanto che il magazine statunitense per prendersi in giro arrivò a mettere in copertina un gatto nero…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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