Elkann attacca Hamilton. Ma sbaglia ancora una volta bersaglio. Le colpe sono di altri

“In Formula 1 da una parte abbiamo i meccanici che hanno fatto il loro lavoro, tra pole e pit stop; gli ingegneri lo stesso con la macchina che è evidentemente migliorata. Il resto non è stato all’altezza”. Ancora una volta il presidente Elkann sbaglia bersaglio prendendosela con i piloti. Anzi con uno, quello che ha volito fortissimamente lui: Lewis Hamilton.

“Si concentrino a guidare e a parlare meno. Abbiamo ancora qualche gara e non è impossibile arrivare al secondo posto”, ha aggiunto a margine della presentazione Strellantis in vista dei Giochi du Milano Cortina di cui sarà partner. Al Salone d’Onore del Coni a Roma, il presidente non l’ha toccata piano con Hamilton che in Brasile aveva definito un incubo guidare la SF-25 (con il fondo danneggiato aveva perso oltre 30 punti di carico).

“Sicuramente abbiamo bisogno di piloti che pensano non a loro ma pensano alla Ferrari”, ha affermato Elkann.

Detto che Lewis qualche colpa ce l’ha perchè dopo 21 gare continua a prenderle da Leclerc, mi pare che il presidente abbia sbagliato obiettivo. La colpa non è dei piloti, ma di chi ha progettato la SF-25, di chi la gestisce in pista e di chi continua a raccontarci favolette dicendo anche in Brasile che “Leclerc in qualifica aveva il passo”.

Finchè John Elkann non capirà che il vero responsabile di quest’annata orribile è Fred Vasseur non ne verremo a capo. Guardi la differenza tra un team ben organizzato (quello nell’endurance) e un team dove funziona poco o nulla (la Formula 1). Invece lui dice: “”Oggi abbiamo in Vasseur un team principal che è dedicato a fare in modo che la Ferrari possa performare al massimo. E’ stato confermato, quello che è importante è che noi siamo felici come Ferrari della grande vittoria nel mondiale Endurance, che viene da un anno difficile e ottenuta perché si è lavorato in maniera coesa. E’ stata un’emozione straordinaria vincere sia come costruttori che piloti. E una bellissima dimostrazione del fatto che, quando tutti sono insieme, si possono ottenere grandi cose”

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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