#Fca #Renault un alleanza da fare. Con ripercussioni sulle corse #AlfaRomeo

Renault sta valutando la proposta arrivata da Fca per fondere i due gruppi e formare così (al netto di Nissan e Mitsubishi) il terzo costruttore mondiale con 8,7 milioni di veicoli venduti. Che cosa accadrà se l’unione andrà in porto? Che fine faranno le attività sportive del nuovo gruppo che si troverebbe con Renault e Alfa Romeo a farsi la guerra in Formula1?

Fca stava cercando un’alleanza fin dai tempi di Marchionne, cioè da ben più di un anno fa. Per sopravvivere un’alleanza era obbligatoria e Fca ci ha provato davvero un po’ con tutti. La soluzione Renault presenta indubbi vantaggi e un’incognita data dalla quota della Regie di proprietà dello Stato francese, quota che oggi è del 15% e che dopo l’unione scenderebbe al 7% lasciando in mano a Exor il pacchetto più consistente.

Con Marchionne ancora in vita e Ghosn ancora al comando non avremmo mai assistito a questo matrimonio. I due ceo, personaggi illuminati e dalla personalità strabordante, non si amavamo e mai avrebbero potuto stringersi la mano dopo la firma di un accordo. Al contrario è proprio per la mancanza di un leader forte che i due gruppi vedono nell’unione il mezzo per rafforzarsi.

Renault porta in dote la sua conoscenza sulle motorizzazioni elettrice e ibride, Fca grazie Jeep offre una penetrazione nel mercato Usa che il gruppo francese non ha e pure alcuni modelli (e marchi) di lusso come Alfa Romeo e Maserati che potrebbero allargare l’offerta a 360° (senza scordare Alpine). Se poi nell’allenza dovesse entrare anche Nissan (come auspica il presidente di Fca John Elkann)  il gruppo si allargherebbe ancora di più al Giappone e all’Asia in generale.

Da tutto questo intreccio resterebbe fortunatamente fuori Ferrari che ormai viaggia da sola. Nessun accento sulla “i” insomma.

John Elkann ha già assicurato che non ci saranno chiusure di fabbriche. Ma è inevitabile che il piano industriale di Fca subisca dei cambiamenti, magari restituendo un ruolo importante in Europa a Fiat che insieme a Renault potrebbe raggiungere numeri importanti tra le utilitarie e la classe B.

Nessuno finora ha parlato di effetti sullo sport. Giusto così perché non è certo l’argomento centrale dell’alleanza italo francese. Ma anche qui è indubbio che ci saranno delle ripercussioni. Avrebbe senso impegnare Alfa Romeo e Renault nello stesso campionato? Oltretutto con risultati poco confortanti. Renault prima di lasciare il posto a Nissan era impegnata in FormulaE, ha già la tecnologia per correre nel full eletric. Perché non sfruttarla con Maserati? Renault è impegnata anche nei rally e nelle formule promozionali. Che fare con Abarth? Insomma una volta siglato l’accordo sul terreno scenderanno parecchi interrogativi legati allo sport.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. sembra che non vogliano FCA nemmeno per regalo. E adesso? il gruppo del nostro eroe è in ritardo di millenni sull’elettrico. Contava di avvantaggiarsi sfruttando le conoscenze Renault ed invece… Lungimiranza dei rampolli Agnelli. Spero fallisca nel peggiore dei modi.

    1. Non è bello augurarsi il fallimento di qualcuno soprattutto se coinvolgerebbe un numero enorme di famiglie. Ci rifletta

  2. Non intendo il fallimento dell’azienda FCA ma dell’idea FCA; mi auguro venga acquistata dalla Hiunday, tanto per dirne una, e che tutti i dipendenti possano lavorare come ora. Non ho nulla contro i lavoratori ma molto contro la dirigenza.

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