Ferrari, al peggio non c’è limite. Sainz non salva la figuraccia fatta con Leclerc

Una Ferrari a due facce. Sainz è un passo dal paradiso. Leclerc direttamente all’inferno. Carlos strappa la seconda posizione a 0″462 dal solito super Max. Charles resta zavorrato al 19° posto per colpe che non sono certamente sua, ma che ancora non sappiamo di chi sono.

Un anno fa a Barcellona Charles Leclerc era in pole position. Questa volta è uscito di scena in Q1 con il 19° tempo. Al peggio in casa Ferrari non c’è davvero mai un limite. Quando pensi di aver raggiunto l’ultimo girone dell’inferno, scopri che c’è anche di peggio. Restare a 1”142 dal miglior tempo e non capire che cosa sia successo è l’ultimo atto della tragic comedy ferrarista.

Non è colpa dell’evoluzione portata in pista sula SF-23, altrimenti non si spiegherebbe il secondo tempo di Sainz, ma qualcosa è certamente successo. “La macchina era inguidabile. Ho rischiato di metterla a muro girando a sessanta all’ora. Nelle curve a destra tutto era ok, in quelle a sinistra la gomma posteriore destra non lavorava. Sarei molto sorpreso se trovassero che tutto era a posto”. Un anno dopo siamo ancora al lasciateci capire. Il tempo passa, Vasseur ride, ma la Ferrari piange. Tanto al presidente interessa solo la 24 ore di Le Mans della prossima settimana.

L’eliminazione di Charles non è stato il solo colpo di scena delle qualifiche spagnole. Il più clamoroso, ma non l’unico. In Q2 sono usciti quel pasticcione di Perez e Russell dopo una collisione con Hamilton che ha richiamato alla mente la collisione tra Lewis e Rosberg che nel 2016 lanciò Verstappen verso la prima vittoria della sua vita. Le sorprese sono continuate in Q3 con Norris terzo, Gasly quarto e addirittura Stroll davanti al delusissimo Alonso. bene anche Hulkenberg che ha regalato alla Haas l’ottava posizione.

Di buono c’è che con Sainz secondo si potranno mettere alla prova le evoluzioni portate sulla Sf-23. L’obbiettivo è quello di non manguaesi le gomme come prima e tenersi stretto il secondo posto. Per Charles tutta un’altra musica. Prima deve capire il problema, poi pensare a rimboccarsi le maniche.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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