Ferrari, i piani per ripartire e salvare Leclerc dalla depressione

Aspettando Hamilton c’è tanto da fare a Maranello. La stagione 2024 non sta andando come previsto e sognato dopo le prime gare dell’anno, quelle vissute da seconda forza, dietro solo alla Red Bull. Oggi, anche se la classifica Costruttori racconta ancora un’altra storia, la Ferrari è la quarta forza in pista, dietro a Red Bull, ma pure a McLaren e ora a Mercedes. Come reagire?

Il prossimo appuntamento in Ungheria dovrebbe consentire alla SF-24 di tornare ad essere competitiva considerando le caratteristiche dell’Hungaroring. Ci sarà però bisogno di un fine settimana perfetto perché un solo decimo perso per un errore può far scivolare indietro di tre-quattro posizioni, complicando poi tutta la gara.

E perchè il weekend sia perfetto c’è bisogno di Charles Leclerc che dopo il trionfo di Monte Carlo si è ingarbugliato un po’ su se stesso. La Sf-24 non è cresciuta, è vero, ma Charles ci ha messo anche del suo commettendo qualche errorino di troppo e poi accettando (o avallando) scelte strategiche molto azzardate, alla o la va o la spacca, per ribaltare situazioni ormai compromesse.

Per Charles il momento è complicao, forse uno dei più complicati della sua giovane carriera. Dopo essersi tolto il peso della vittoria sulla pista di casa, sognava di poter pedalare in discesa. Poi invece sono arrivati il Canada, la Spagna, l’Austria e Silverstone. Quattro gare (più una sprint) e 12 punti. Scavalcato anche da Norris quando sognava di poter essere lui ariprendere Verstappen.

Aggiungetevi il fatto che avrà saputo anche lui come chiamano in azienda la Ferrari del 2025. Se lo ha saputo Motorport… Non con il classico numero di progetto… No la chiamano Hamilton… Cone dovrebbe sentirsi Charles. Lui avrebbe dovuto sfruttare questo 2024 per impadronirsi della Ferrari, diventare l’uomo faro prima dell’arrivo di Lewis. Invece Hamilton è tornato a vincere e Sainz, pur con una gara in meno, è vicinissimo in classifica.

Salvate il soldato Charles prima che cada in depressione totale.

A tal proposito durissimo l’attacco portato da Jean Alesi dalle pagine del Corsera dove ha scritto: “Ferrari: a questo punto suggerisco di investiremeglio, evitando lo sfarzo deimotorhome, per allestire speciali
collegamenti con qualcuno dei tanti Bar Sport dove gli italiani si radunano per guardare i Gp.
In questomodo, almuretto, potrebbero ricevere consigli utili per gestire le strategie durante una corsa. Chiunque, davanti alla tv, avrebbe compiutomossemigliori vedendo Leclercmontare le gomme da bagnato con quell’anticipo disastroso”.

Intanto c’è da aggiustare la squadra dopo la fuga di Cardile (Aston ha ufficializzato l’ingaggio come Chief Technical Officer dal 2025). Con Vasseur che si è preso ad Interim il ruolo di direttore tecnico. Se non ha nominato qualcuno è perchè ha già in mente la persona giusta, solo che non può ancora dirlo. Almeno si spera. Anche se viene un dubbio: ad oggi non si sa di fughe illustri da altri team… il che vuol dire ci sara’ un lungo gardening in arrivo…

Non sarà Loic Serra che diventerà Head of Chassis Performance Engineering. Non sarà Aderian Newey che se mai accetterà l’offerta di Elkann, non lo farà a tempo pieno. La speranza è che Vasseur abbia già nel cassetto un contratto firmato, ma non possa ancora rivelarlo.

Il problema è che il tempo passa e la vettura 2025, quella con il nome in codice Hamilton, stia già partendo in ritardo…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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