Ferrari morale alto e voglia di triplete

La Ferrari non vince tre gare dal 2019, quando ai due successi di Charles a Spa e a Monza, arrivò quello di Vettel ad Austin. In Brasile la Scuderia sogna di chiudere il trittico americano con la terza vittoria in tre settimane, un colpo che la porterebbe ancora più vicina alla McLaren che ha 29 punti di vantaggio.

In Brasile su una pista dove la Scuderia ha vinto per l’ultima volta nel 2017 con Sebastian Vettel, prima nel 2008 c’era stato il successo di Felipe Massa, nel giorno più triste della sua carriera (fu campione per 30″ poi arrivò Hamilton…).

E’ un weekend sprint (istruzioni per l’uso) una gara che la Ferrari non ha mai vinto.

“Siamo arrivati all’ultima gara di una tripletta americana in cui finora siamo riusciti a massimizzare il potenziale del nostro pacchetto – assicura Vasseur -. A Interlagos ci attende il quinto weekend Sprint della stagione, il che significa che tutta la squadra sarà chiamata a un grande sforzo sia fisico che mentale. Con questo tipo di formato sarà ancora più importante del solito lo sforzo del resto della squadra da Maranello, che è iniziato ancor prima della partenza per Austin con la preparazione svolta al simulatore e non si è mai fermato in queste tre settimane tra il lavoro fatto al remote garage e le analisi che vengono effettuate dopo ogni gara sulla base dei dati raccolti in pista”.

“Questo grande gruppo distribuito fra Maranello e San Paolo dovrà fare in modo che Charles e Carlos abbiano da subito una buona base di partenza a livello di bilancio e set-up così da potersi concentrare sulla guida. A Interlagos anche il fattore meteorologico potrebbe entrare in gioco, per questo sarà ancora più importante che tutti operino al più alto livello di concentrazione per preparare e approfittare di tutti gli scenari. Il morale è alto, il momento ci vede protagonisti, dobbiamo continuare a lavorare così. Solo più avanti guarderemo la classifica”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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