Il docufilm “Luca Seeing Red” sulla vita di Luca di Montezemolo racconta uno dei motivi degli insuccessi della Ferrari di oggi. Un dettaglio che racconta tanto.

Nei 100 minuti del film che scorrono via veloci come le Ferrari o i treni di Italo, ci sono anche tante belle immagini di repertorio legate ai suoi anni in Rosso (nel film si parla anche di Azzurra, di Italia 90, di Italo e naturalmente di Fiat). Si vede quanto Montezemolo sia stato sempre presente nei giorni belli dei trionfi, ma anche in quelli brutti delle sconfitte.
Lui c’era a Suzuka quando Schumacher perse il mondiale all’ultima gara e la prima cosa che fece fu di andare a consolare i meccanici. Lui non c’era a Jerez quando Michael prese a sportellate Villeneuve perdendo il titolo all’ultima gara, ma noleggiò immediatamente un aereo e volò in Spagna per stare accanto alla squadra e al suo pilota.
Un presidente presente, anche negli anni in cui era il numero uno di Fiat. La differenza con la Ferrari di oggi è sotto gli occhi di tutti. A voler poi essere precisi c’e’ anche un’altra grande differenza: Jean Todt era nel suo ufficio 18 ore al giorno, Fred Vasseur ha chiesto un impegno part time….
“Sono stato fortunato a non essere il presidente di una Ferrari che si è vista squalificare due auto per motivi differenti nello stesso gran premio… il giorno dopo avrei distrutto qualcosa di importante a Maranello…”, dice. Non avevo dubbi. Lo avremmo sentito fino a Milano. Ma questa è la Ferrari di oggi che accetta passiva anche le sanzioni più assurde (vedi la penalizzazione a Lewis…).








“Ho visto le immagini bellissime dei fan a Monza e poi una squadra che non ha vinto nemmeno una gara. La Ferrari deve tornre a vincere il titolo. Manca una leadership, manca l’anima”. Non è la prima volta che l’ex presidente lo dice, ma il problema è che le cose non cambiano.
“Io ho passato dei momenti terribili perché penso che abbiamo perso nove o dieci campionati del mondo nella seconda metà dell’ultima gara”, aggiunge mentre nel docufilm aveva fatto notare come nei suoi anni siano cambiati gli avversari (McLaren, Williams, Renault) ma alla fine i risultati non siano cambiati. La Ferrari o vinceva o restava in lotta per il titolo fino in fondo.
“La Ferrari è tanti anni che non arriva nemmeno all’ultima gara con un pilota che può vincere, io mi auguro che le cose cambino prima di tutto per quelle persone che erano a Monza e che continuano ad avere una fede incrollabile. Credo che la Ferrari di oggi abbia ancora più responsabilità nei loro confronti”.
“La Ferrari è tanti anni che non arriva nemmeno all’ultima gara con un pilota che può vincere. Quello che mi rattrista oggi è vedere una Ferrari senza leader. Non c’è leadership e, soprattutto, vedo che manca un’anima forte e determinata. Sarebbe stato meglio se Binotto avesse potuto continuare“.
Montezemolo lo ribadisce una volta di più: “Dopo la mia famiglia la Ferrari è stata la cosa più importante della mia vita” . Ma nel film si comporta da signore dicendo solo: “Credo che i proprietari di un’azienda, gli azionisti, abbiano tutto il diritto di cambiare un ceo. Il problema è come farlo”. E come si è comportata la Fiat con lui lo ricordano tutti.


