Istruzioni per l’uso di Gedda, il cittadino più veloce del Mondiale

Per il terzo anno di fila la Formula 1 gareggia in Arabia Saudita ad una trentina di chilometri dalla storica città di Gedda sul circuito cittadino più lungo (27 curve) e veloce del Mondiale con una velocità media che sfiora i 254 km/h. Una pista velocissima tra i muretti con alte probabilità di Safety Car.

L’intera attività in pista avviene al tramonto o di sera, di conseguenza sessioni come le qualifiche e la gara si svolgono sotto i riflettori, con temperature significativamente inferiori rispetto a quelle registrate durante le prove libere 1 e 3, che iniziano all’ora del tramonto. La pista propone un equilibrio di curve lunghe e ampie, che portano le auto a velocità molto elevate, e di tratti stretti e tortuosi. L’asfalto generalmente offre ai piloti un buon livello di aderenza, pur senza essere troppo abrasivo. È pressoché sicura una grande evoluzione della pista, mentre la strategia di gomme più probabile è quella a una sola sosta.

Secondo i tecnici Brembo il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4.

Da esportatore di idrocarburi liquidi, l’Arabia Saudita punta a catturare 44 milioni di tonnellate di carbonio all’anno entro il 2035. L’obiettivo principale resta il raggiungimento delle zero emissioni per il 2060 e anche il GP F1 va in questa direzione con i biglietti elettronici, le insegne a energia solare e 43.000 mq di verde.

Gedda è il circuito cittadino più veloce della stagione. Il tracciato è stato progettato tre anni fa ma da allora ha subito continue migliorie. In vista della gara di quest’anno, sono stati aggiunti numerosi rallentatori nelle vie di fuga e diversi cordoli sono stati smussati. Alcuni muri a bordo pista sono stati invece riposizionati, come avvenuto in curva 8 e 10 per migliorare la visibilità in entrata o in curva 23 per diminuire la velocità della variante. 

In ogni giro i piloti sono chiamati a servirsi dei freni 8 volte, ma ciò nonostante la velocità media sul giro sfiora i 254 km/h, anche perché dalla curva 8 alla curva 12 comprese i piloti non hanno mai bisogno di rallentare.

La pista propone ben tre zone DRS – tra la curva 20 e la 22; tra la 24 e la 27 e sul rettilineo del traguardo – per cui i sorpassi dovrebbero essere all’ordine del giorno. 

In un giro i freni sono impiegati per poco meno di 11 secondi, equivalenti al 13 per cento della gara: soltanto Monza presenta valori assoluti e percentuali più bassi. Malgrado la presenza di 6 frenate al giro in cui è richiesto un carico sul pedale di almeno 140 kg, il valore complessivo dalla partenza all’arrivo è sotto le 52 tonnellate.

Anche il Gran Premio di Gedda, come il precedente a Sakhir, si correrà di notte ma due ore dopo lo start in Bahrain. La gara, le qualifiche e la FP2 inizieranno alle 20 ora locale. Non è prevista pertanto una elevata escursione termica tra lo start e il termine della sessione. Le rimanenti prove libere sono invece nel tardo pomeriggio quando la temperatura dell’asfalto potrebbe variare di quasi 10 gradi. 

L’assetto delle vetture dovrà essere differente rispetto a quello studiato per la prima gara dell’anno. In Arabia Saudita è infatti necessario avere una buona stabilità nelle veloci curve che caratterizzano il circuito. 

Al Gran Premio dell’Arabia Saudia verrà utilizzata la mescola Pirelli C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

Il grip del tracciato arabo è nella media ma la sabbia trasportata dal vento potrebbe influenzare l’aderenza sull’asfalto a bassa abrasività. Il circuito cittadino, affacciato sul Mar Rosso, non è impegnativo per la trazione e i freni ed esercita prevalentemente forze laterali sugli pneumatici.

Delle 8 frenate del GP Arabia Saudita 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light.

La più dura per l’impianto frenante è l’ultima curva perché le monoposto vi arrivano dopo aver frenato per l’ultima volta alla curva 22. Alla staccata della curva 27 le auto toccano i 319 km/h prima di utilizzare i freni per 2 secondi e mezzo necessari a scendere a 113 km/h. Nel frattempo percorrono 123 metri con i piloti soggetti a 4,9 g di decelerazione.

Consigli per videogiocatori

I muri del Jeddah Corniche Circuit sono la preoccupazione maggiore di chi si cimenta con il videogioco Formula 1ma per fortuna all’ultima curva c’è un’ampia via di fuga. Stando il più possibile sul lato destro del tracciato, si inizia a frenare quando si vede il cartello dei 100 metri. La frenata va accompagnata scalando 3 marce e l’ingresso in curva deve essere ritardato, facendo attenzione a non baciare il muretto.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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